(Teleborsa) – La capacità aeroportuale al centro della riunione che si è svolta oggi, in Enac, per un esame congiunto finalizzato a programmare le prossime stagioni di traffico, riducendo al minimo i possibili disservizi legati all’aumento del traffico aereo. La riunione, convocata dal Direttore Generale Alessio Quaranta, è stata presieduta dal Presidente Enac Pierluigi Di Palma e ha visto la partecipazione dell’Head of Clearance Operation di Assoclearance Carlo Frasca, del COO di Enav Maurizio Paggetti, del Direttore Generale di Assaeroporti Valentina Menin, di Niccolò Ferracuti di Aeroporti 2030, del Chief Business Unit Aviation di ADR Ivan Bassato, del Managing Director di Swissport Marina Bottelli, dell’Accountable Manager e Chief Technology Officer ITA Airways Francesco Presicce e di Gino Baldi di Save. Collegati da remoto anche il Presidente di Assoclearance Fausto Palombelli e il Presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo.
Dall’analisi delle programmazioni già definite, la prossima stagione Winter 2024/2025 – fa sapere Enac in una nota – “non presenta particolari problemi”, mentre per la Summer 2025, l’Enac provvederà a “verificare la capacità operativa e infrastrutturale per gli scali più congestionati di Bergamo, Venezia, Bologna, Napoli, Catania e Palermo”. Tutto il settore ha manifestato apprezzamento a realizzare interventi condivisi per Summer 2024.
“L’incontro di oggi – ha detto Di Palma – è stato indetto con l’obiettivo di prevenire sin da ora possibili disagi nelle prossime stagioni di traffico, intervenendo sui parametri della capacità aeroportuale. Abbiamo avviato un’analisi con tutti i soggetti coinvolti per valutare la necessità di una redistribuzione del traffico per fasce orarie, evitando orari di picco dove, oggi, si registrano i maggiori disservizi. Condivisa anche la policy che tende a valorizzare le infrastrutture aeroportuali minori”.
“Se l’aumento del traffico e della richiesta di voli va a inficiare sulla qualità dei servizi offerti ai passeggeri – ha dichiarato Quaranta –l’Enac interverrà nel definire la concreta capacità infrastrutturale degli scali per garantire, al meglio, la qualità dei servizi aeroportuali a tutela dei diritti dei passeggeri, con particolare attenzione ai PRM”