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Ponte sullo Stretto: arrivano le critiche su costi, procedure e tempi di realizzazione

(Teleborsa) – Guido Signorino, presidente del Comitato ‘Invece del ponte’, stamani in audizione davanti alla commissione Ambiente della Camera, ha definito le disposizioni del decreto legge Infrastrutture sul Ponte sullo Stretto di Messina una “forzatura procedurale” e ha criticato l’indeterminatezza dei costi e delle fasi costruttive.

In particolare, secondo Signorino, la norma che rivede il termine del 31 luglio 2024 per l’approvazione del progetto esecutivo del Ponte, con l’introduzione di una “indeterminata possibilità” anche per fasi costruttive, “non ha le caratteristiche per essere inserita costituzionalmente in un decreto legge, in quanto non è né necessaria né urgente”. “L’ipotesi di procedere per fasi costruttive – ha spiegato – può concretizzarsi nel caso in cui i progetti di cui si discute sia articolati in lotti funzionali”.

Anche la sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, e Michele Azzola della Cgil hanno espresso timori su cantieri incompiuti e lievitazione dei costi. Sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina c’è “l’assoluta incertezza temporale sulla fase costruttiva” e la “paura” dei territori è che i cantieri finiscano “per rimanere lì come ecomostri e incompiute”, ha detto stamani la sindaca di Villa San Giovanni. Sul Ponte sullo stretto di Messina “occorre accendere un faro, perché rischiamo di costruire una cattedrale nel deserto”, prosegue Michele Azzola, coordinatore dell’area politiche industriali della Cgil nazionale. Secondo Azzola il provvedimento, in tema di ponte sullo Stretto, introduce “una procedura assai anomala, che scardina il meccanismo che prevedeva la presentazione del progetto esecutivo entro il 31 luglio”, introducendo progetti esecutivi “anche per fasi costruttive successive”.

Anche per Irene Pata della Uil il rischio è “che i prezzi possano lievitare nel tempo rispetto a quelli prefissati“. E’ quindi “indispensabile”, ha detto intervenendo anche lei in audizione, “una supervisione costante per evitare esplosioni incontrollate del costo dell’opera”.

Infine riguardo al ponte sullo Stretto, “si è capito che il termine del 31 luglio 2024, inizialmente fissato come termine per l’approvazione del progetto esecutivo è naturalmente irrealistico e va procrastinato. Però nel decreto viene totalmente cancellato e sarebbe opportuno fissare un termine: averlo è essenziale per valutare lo svolgimento dell’opera”. Così il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, ascoltato in commissione Ambiente.

In merito all’approvazione del progetto esecutivo che si prevede per fasi costruttive differenti” Busia ha sottolineato che “proprio un’opera come il ponte sullo Stretto” deve avere “un progetto esecutivo unitariamente considerato, altrimenti si rischierebbe di approvare singole fasi del progetto senza essere certi che queste fasi vadano a collegarsi l’una con l’altra. Bisogna avere una visione unitaria”.

Replica l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci: ” Non ci sono dubbi sulla certezza delle fasi costruttive del ponte sullo Stretto, né indeterminatezza sui costi. Non c’è un rischio di incompiuta, il progetto è assolutamente fattibile ed è stato aggiornato nelle modalità previste per legge”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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