(Teleborsa) – BAT, l’azienda leader nei beni di largo consumo con un portfolio prodotti multi-categoria nel settore del tabacco, celebra in questi giorni, un anno di attività del suo Innovation Hub a Trieste. L’impegno in Friuli Venezia Giulia si concretizza con un investimento complessivo fino 500 milioni di euro in 5 anni a Trieste. In un solo anno di attività, BAT Trieste – secondo uno studio commissionato al MIB Trieste School Of Management – ha investito 84 milioni di euro, generato un valore della produzione di 23 milioni di euro, effettuato acquisti da fornitori del Friuli Venezia Giulia per oltre 10 milioni di euro e creato un Valore Aggiunto di 15 milioni di euro, quasi interamente a vantaggio del territorio di Trieste e del Friuli Venezia Giulia.
Dallo studio MIB emerge che BAT Italia ha investito in Friuli Venezia Giulia oltre 10 milioni di euro in poco più di due anni per dare il proprio impulso alla comunità, creando una filiera di fornitori e una profonda relazione con partner istituzionali e scientifici. L’azienda ha contribuito in maniera consistente a promuovere il territorio nel tessuto industriale nazionale e internazionale in eventi come la posa della prima pietra dello stabilimento, la cerimonia per la chiusura del tetto, quindi l’inaugurazione e la National Conference che ha portato oltre 600 dipendenti del Gruppo a Trieste. Dalla Barcolana al Festival del Cambiamento, al calendario di eventi per favorire le competenze digitali realizzato dal Growth Hub, fino alle importanti partnership istituzionali. In meno di tre anni BAT è entrata nel “tessuto connettivo” del Friuli Venezia Giulia: ha scelto di essere parte del MIB Trieste School of Management, è entrata in Confindustria, ha attivato forti relazioni con Università di Trieste, BIC, Friulia e Area Science Park, e sta lavorando ora nell’ottica di collaborare con l’Urban Center: un percorso di partnership e affiliazioni che creano e creeranno in futuro valore per la comunità.
“BAT – ha dichiarato l’amministratore delegato di BAT Italia Fabio de Petris – ha una forte cultura aziendale: da quando abbiamo avviato il nostro progetto per Trieste abbiamo investito per avere qui uno stabilimento da subito carbon neutral e per sviluppare a Trieste il nostro Growth Hub, un ecosistema formato dalla nostra realtà, aziende e start up, capaci di attivare nuove energie positive per BAT e per la città. La scelta di Trieste non è stata casuale, perchè oltre alla sua strategica posizione geografica, la città – già “Città Europea della Scienza 2020″ – è un centro di eccellenza riconosciuto a livello mondiale nella ricerca e nella scienza ed è quella con il più alto numero di ricercatori in Europa, con 30 centri di ricerca attivi. Da rilevare anche il ruolo che BAT Trieste sta avendo sul fronte dell’incoming: stiamo presentando l’impianto a colleghi provenienti da tutto il mondo che arrivano qui per conoscere il nostro Innovation Hub, ma anche la città di Trieste. Solo nei primi mesi del 2024 abbiamo portato quasi mille persone dall’Italia e dall’estero, compresi i componenti del nostro Management Board, il CEO Tadeu Marroco e stiamo avviando un programma di incoming per media nazionali e internazionali. Si tratta di azioni che certamente riguardano BAT, ma che avvantaggiano e arricchiscono tutto il territorio”.
E se sul territorio triestino l’azienda è parte integrante della comunità, a livello nazionale contribuisce all’economia con: 2 miliardi di euro all’anno di accise e IVA versate; circa 130 milioni di euro/anno investiti nell’acquisto in Italia di nuovi macchinari e attrezzature industriali; un portfolio fornitori che comprende per oltre l’80% piccole e medie imprese italiane; l’acquisto di Tabacco prodotto in Italia (per un valore complessivo stimato di circa 60 milioni di euro in 3 anni).
“Abbiamo chiesto al MIB – ha commentato Andrea Di Paolo, presidente di BAT Trieste – di analizzare e riclassificare il nostro bilancio per mettere in evidenza il valore aggiunto diretto di BAT Trieste per la città e il Friuli Venezia Giulia e gli investimenti locali in termini di scelta dei fornitori: dal momento della scelta del sito e, a seguire, con lo sviluppo del nostro progetto, abbiamo investito sulle persone e sulla città stessa. Trieste ci ha accolti con grande entusiasmo e apertura, le amministrazioni hanno svolto una funzione di controllo, supporto e ascolto, e di questo siamo grati: era importante rendere conto della ricchezza creata a vantaggio degli stakeholders, quantificata in 15 milioni di Valore Aggiunto – sono oltre 40mila euro al giorno – una tappa di un lungo percorso, per noi appena iniziato”.
Le analisi del MIB non tengono in considerazione la costruzione delle infrastrutture – affidate a Interporto, che le ha poi affittate a BAT per i prossimi 50 anni – ma gli investimenti sulle linee produttive, in corso anche nel 2024, la gestione operativa e l’assunzione di 114 dipendenti nel 2023, di cui 79 operai e 35 fra impiegati e quadri, da allora già aumentati e arrivati alla soglia dei 150 addetti. “Uno degli elementi che reputo più interessanti dal punto di vista delle risorse umane – ha detto ancora Di Paolo – è che abbiamo certamente assunto molte persone del territorio, ma abbiamo anche portato a Trieste professionisti che hanno scelto, sia dall’Italia che dall’estero, di venire a lavorare e di stabilirsi qui: è un arricchimento dal punto di vista della cultura aziendale, ma anche nuova linfa per la città, che così può rinforzare le classi d’età più giovani di residenti con tutto l’arricchimento culturale, sociale oltre che economico che ne deriva”.
L’arrivo di BAT a Trieste ha contribuito a diffondere, come si legge nel rapporto del MIB, “anche sul territorio le caratteristiche fondamentali del Gruppo: crescita, investimenti, impegno nel raggiungimento di un futuro sostenibile”.
“Lo studio che ci è stato affidato – rileva Andrea Tracogna, direttore scientifico di MIB e docente all’Università di Trieste – conferma la grande attenzione che imprese come BAT attribuiscono alla valutazione del loro impatto sulla comunità locale e sugli stakeholder. Si tratta di una sensibilità ancora nuova per il mondo del business, ma che è destinata a diffondersi rapidamente, anche in conseguenza alla crescita di interesse verso i temi ESG e di sostenibilità”.