(Teleborsa) – “Siamo più entusiasti di vedere quello che ci aspetta rispetto a quanto abbiamo fatto, anche perché con una normalizzazione dei tassi e del costo del rischio sarà chiara la differenza tra la performance vera rispetto a quella di tutti gli altri trainata dal mercato”. Lo ha affermato Andrea Orcel, CEO di , durante l’Italian CEO Conference di .
“Abbiamo una indiscussa cost leadership e pensiamo che possiamo migliorare ancora, mentre altri non saranno capaci di tenere i costi stabili nei prossimi anni – ha detto – Abbiamo ridotto il cost of risk, che ora è best-in-class, e – con le overlays e le extra-provisions che abbiamo – lo terreno a un livello basso. Inoltre, siamo leader nella generazione organica del capitale“.
Per quanto riguarda la top-line, “non abbiamo questioni sulle commissioni, perché siamo ottimisti che cresceranno, mettendoci in una posizione di vera forza. Siamo diversificati più degli altri, con investimenti, assicurazione, pagamenti, capital markets e altre aree. Oltre alla crescita del mercato, abbiamo l’impatto degli investimenti e delle internalizzazioni, che si aggiungerà alla crescita generale”.
Sull’NII, “vogliamo avere un good NII, che – coperto il costo del rischio durante il ciclo – è superiore al cost of equity. Quindi la nostra natura capital light e la natura poco rischiosa delle commissioni – oltre a quello già spiegato sopra – continuerà a darci leadership sul ROTE, sulla crescita dell’EPS, sulla distribuzione e sulla crescita dell’utile”.
Come prevedibile, gran parte della conversazione è stata sulla prospettive di M&A, considerando il grande capitale in eccesso di cui dispone la banca milanese. “Siamo concentrati su quanto valore possiamo creare nei prossimi tre anni e come possiamo miglioralo, e sappiamo che lo creeremo internamente – ha detto Orcel – Quindi il caso base è continuare a crescere e restituire capitale agli azionisti. Sarebbe però meglio impiegare parte o tutto del capitale in eccesso nella giusta transazione“.
“Penso che sarebbe meglio una transazione che migliora il gruppo in diverse direzioni, perché vogliamo consolidare in maniera bilanciata in vari paesi, per non essere troppo esposti in un paese solo – ha spiegato – E sono pochi i target che rispettano questi elementi. Comunque credo che se fai un deal “all-in” ti esponi troppo a un paese”.
“Sappiamo però che non sempre puoi scegliere, quindi siamo pronti, sappiamo cosa c’è fuori, siamo molto ansiosi di vedere cosa succede quanto i tassi calano e quando i prezzi saranno più allinearti a un livello che rende fare acquisizioni più conveniente”, ha aggiunto, sottolineando che comunque non farà compromessi sul giusto prezzo: “Andare veloci a fare M&A e distruggere valore non è quello che vogliamo fare“, quindi “faremo M&A solo se accelererà ciò che stiamo facendo”.
Con riguarda alla scelta tra dividendo in azione e riacquisti di azioni, ha detto: “Il nostro mix di distribuzione non è solo una nostra scelta, ma tiene anche conto di cosa gli investitori preferiscono, e facciamo un buon lavoro a bilanciare questi aspetti”. “Vogliamo avere un cash dividend generoso ma non eccessivo, anche perchè i buyback sono più flessibili e possono essere aggiustati nel modo migliore”, non dimenticando che “dobbiamo dare agli investitori il capitale che abbiamo se non possiamo impiegarlo in maniera più profittevole”.
Quando gli è stato chiesto cosa direbbe a chi fin qui non ha creduto a UniCredit e non è salito sul rally che ha portato il titolo a triplicare di valore in due anni, ha affermato: “Se guardi cosa è successo dal 2021 in poi è una chiara storia di ristrutturazione, dove abbiamo rispettato quanto annunciato. Se guardi dalla fine del 2023 la situazione è cambiata e ci siamo mossi da una situazione restructuring a blue-chip, con tutti gli indicatori al top del settore e meno rischio. Il mercato però non è ancora cambiato nel modo in cui ci considera, quindi nei vari indicatori siamo ancora indietro rispetto ai peer. Penso sia ancora un ottimo punto di ingresso se guardi a questi elementi e se tieni conto di quello che intendiamo fare”.