(Teleborsa) – La sugar tax potrebbe slittare ancora. È quanto emerge, dopo un weekend di tensioni all’interno del governo e della maggioranza. Non solo si tratta di evitare l’entrata in vigore della tassa sulle bevande zuccherate già a luglio, ma soprattutto di modificare la norma retroattiva sul Superbonus, proposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze come ulteriore tentativo di mitigare l’impatto “devastante” sul bilancio.
Antonio Tajani, dall’Eur, è chiaro: “Niente nuove tasse, sia che si tratti di sugar tax che di tasse patrimoniali“. Tajani insiste sul fatto che i cittadini devono avere fiducia nello Stato e che questo deve mantenere gli impegni presi. Inoltre, sottolineando che “la retroattività, secondo le proposte di modifica di Forza Italia, sarebbe incompatibile con principi dell’ordinamento tributario”.
Il no all’applicazione retroattiva delle detrazioni in 10 anni (anziché 4 o 5) e del divieto per banche e intermediari di compensare i crediti fiscali derivanti dai bonus edilizi con i debiti previdenziali si traduce in una serie di sub-emendamenti presentati dal suo partito in Senato. La commissione Finanze, guidata dal leghista Massimo Garavaglia, sta lavorando per chiudere l’esame entro martedì o mercoledì, al fine di evitare ulteriori ritardi nella votazione finale dell’Aula, probabilmente con il ricorso alla fiducia.
Forza Italia, dopo aver incontrato rappresentanti delle categorie interessate, chiede l’eliminazione della retroattività, proponendo che le detrazioni su un arco temporale di 10 anni entrino in vigore solo dopo che il decreto sarà diventato legge, previo adeguamento. Inoltre, intendono applicare restrizioni alle banche solo sui crediti acquisiti dopo la conversione del decreto. Tuttavia, rimane la questione delle coperture finanziarie. Se per la seconda misura Forza Italia non ha indicato fonti di finanziamento, per ritardare l’applicazione delle detrazioni servono 390 milioni l’anno, che il partito propone di prelevare dal fondo per gli interventi strutturali di politica economica, anche se quest’ultimo potrebbe non disporre delle risorse necessarie, secondo alcune fonti.
Dallo stesso fondo peraltro Fi recupera anche i 68 milioni che servirebbero per sterilizzare per altri 6 mesi la sugar tax, che ha scatenato le proteste di tutti gli operatori del settore.
Attualmente, non sono previsti incontri al vertice all’interno del governo per risolvere la questione, che sembra essere lasciata al Parlamento. Nel pomeriggio di ieri, il sottosegretario al MEF Federico Freni ha incontrato Garavaglia e il relatore del provvedimento, Giorgio Salvitti, per discutere dei circa 350 emendamenti, oltre ai settanta sub-emendamenti presentati non solo da Forza Italia. Tuttavia, sembra che la maggior parte di essi abbia ricevuto pareri negativi e non dovrebbe quindi avere seguito un’altra proposta di Fi per sottrarre all’Arera la regolazione delle tariffe dei rifiuti su cui aveva messo in guardia la stessa authority. I numeri in commissione, anche se la battaglia degli azzurri dovesse convincere le opposizioni (già si sono espressi sia M5s sia il Pd), non preoccupano più di tanto l’esecutivo e il partito della premier, che in questo momento sta seguendo la partita tra Lega e FI da osservatore.