(Teleborsa) – Nell’ambito della revisione del PNRR “sono state compiute delle scelte che hanno modificato molti degli aspetti. Molti interventi previsti, soprattutto nell’ambito dei finanziamenti per gli enti pubblici, sono stati spostati fuori dal Pnrr per la semplice ragione che non erano compatibili con il piano e non sarebbero mai stati realizzati entro i tempi previsti”. Lo ha detto il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, intervenendo agli stati generali dei commercialisti.
“Questa operazione di spostamento fuori dal Pnrr – ha detto – ci ha consentito di liberare delle importanti opportunità per il mondo delle imprese e, quindi, anche conseguentemente per una spesa molto più efficace”.
La spesa pubblica dal 2019 al 2022 “è cresciuta di quasi 300 miliardi di euro” e “la qualità è molto discutibile”, ha detto il Ministro sottolineando che “molta di questa spesa è costituita dalla logica del bonus“, causando “dei buchi in bilancio molto evidenti”. Pertanto, secondo Fitto “ipotizzare delle misure di intervento strutturali deve fare i conti anche con questo contesto. Il Pnrr ci aiuta a comprendere anche questa complessità perché la narrazione secondo cui sono risorse arrivate gratuitamente, come un’ottima opportunità, non corrisponde proprio al vero. All’interno del Pnrr oltre 120 miliardi di euro sono a debito sulla quota europea, ai quali si raggiungono altri 30 sempre a debito della quota nazionale nazionale. Il tema della qualità della spesa di queste risorse è fondamentale per incrociare la crescita e ipotizzare un percorso di rientro positivo da questo debito”.