(Teleborsa) – “Ribadiamo la nostra opposizione ad un’operazione militare su vasta scala a Rafah, che avrebbe conseguenze catastrofiche sulla popolazione civile. Ribadiamo il nostro appello per un piano credibile e attuabile per proteggere la popolazione civile locale e rispondere ai loro bisogni umanitari”. Così i ministri degli Esteri di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, insieme all’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, nel documento finale del G7 esteri che riguarda il Medio Oriente. I ministri del G7 hanno inoltre ”chiesto che l’Iran e i gruppi alleati cessino i loro attacchi”.
Nel comunicato diffuso al termine della riunione a Capri i ministri hanno anche sottolineato che ”il governo iraniano verrà considerato responsabile delle sue azioni destabilizzanti”. I ministri degli Esteri del G7 si sono poi detti ”pronti ad adottare ulteriori sanzioni o altre misure, ora e in risposta a diverse iniziative destabilizzanti”. I ministri hanno quindi condannato ”con la massima fermezza l’attacco diretto e senza precedenti dell’Iran contro Israele nell’aprile scorso”. Per i ministri del G7 ”si è trattato di un’escalation pericolosa, poiché l’Iran ha lanciato centinaia di missili balistici, missili da crociera e droni”.
Inoltre è stato condannato ”il sequestro iraniano, in violazione del diritto internazionale, della nave mercantile battente bandiera portoghese Msc Aries vicino allo Stretto di Hormuz. Chiediamo il rilascio immediato della nave, del suo equipaggio e del carico”. “Ho voluto che ci fosse un messaggio chiaro del G7. L’obiettivo politico del G7 si chiama de-escalation” e “continueremo ad essere protagonisti attivi in tutta l’area del Medio Oriente”, ha dichiarato il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani.
Per quanto riguarda l’Ucraina, invece, nel documento finale si indica che la Russia dovrà pagare per i danni e la devastazione che sta causando in Ucraina, I beni congelati rimarranno immobilizzati ma i paesi del G7 continueranno a esplorare “tutte le strade possibili per aiutare l’Ucraina a ottenere un risarcimento”, in linea con i nostri rispettivi sistemi giuridici e il diritto internazionale”.
“Putin spera che abbandoneremo Kiev, ma non accadrà” ha dichiarato il segretario di stato americano, Antony Blinken, durante un punto stampa. “Abbiamo dato un contributo straordinario alla difesa dell’Ucraina e come ho detto già in precedenza questa è la miglior condivisione di un onere che ho visto tra tutti i Paesi del G7 e tutti i Paesi della Nato, negli ultimi 50 anni”, ha aggiunto, “molti hanno fatto molto di più di quanto era stato richiesto”.