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MPS corre in Borsa: si ragiona sulle opportunità

(Teleborsa) – è di nuovo in rally con un rialzo del 2,5% a 4.076 euro. La crescita da inizio anno si attesa a +34% conferma la banca fra i migliori titoli del FTSE MIB in termini di performance sin qui nel 2024.
Una performance che fa riferimento alle scommesse sul progetto di privatizzazione ed alle congetture sull’eventuale arrivo di un partner, anche assicurativo.

La Banca senese fu nazionalizzata nel 2017, con una quota statale che raggiunse il 68% del capitale, ma oggi la quota del MEF è scesa al 26,73% dopo ben due collocamenti azionari e ci si prepara all’ultima dismissione durante e dopo l’estate.

La privatizzazione della banca è stata avviata a fine 2023, prima con l’offerta di un pacchetto del 20% e poi con il collocamento di un altro 12,5%, che portato il MEF al 26,73% del capitale di MPS. L’ultima operazione, realizzata un paio di settimane fa nell’ambito del più ampio piano di dismissione di quote pubbliche nelle partecipate statali, vede MPS in dirittura d’arrivo.

Il MEF cederà un’ulteriore quota della banca, per scendere sotto il 20%, ma deve attendere novanta giorni dall’ultimo collocamento e quindi fino al mese di luglio.

Con un clamoroso passo indietro di , il progetto “terzo polo” in Italia sembrava tramontato, anche se il mercato non si dà per vinto e, a cadenze fisse, individua l’uno a l’altro partner di una eventuale aggregazione. Da BPER a Banca BPM: è tutta linfa per la speculazione che sta premiando i corsi azionari del titolo. Senza contare che si ragiona anche sull’ipotesi di un partner assicurativo, come Unipol, che darebbe all’operazione uno standing più europeo.

Il Ceo di MPS Luigi Lovaglio, però, ha più volte ribadito che la soluzione “stand alone” è la via maestra, avendo completamente risanato l’Istituto senese, riportandolo in utile (oltre 2 miliardi) e riavviando la distribuzione di un dividendo (315 milioni).

Ma il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non si rassegna e torna ad auspicare l’arrivo di un partner. “La scarpetta è pronta, il 2024 credo debba essere l’anno buono“, ha affermato il titolare del MEF, rispondendo ad una domanda sulla possibilità di trovare un partner quest’anno.

E dopo aver assimilato la banca senese ad una “Cenerentola” fra le banche, Giorgetti auspica un corrispettivo interessante per la vendita della restate quota del 26%.

Proprio la Banca, rispondendo ad una domanda degli azionisti in vista dell’assemblea a “porte chiuse” di giovedì 11 aprile , ha affermato che il “giusto prezzo di vendita” potrebbe essere individuato nel corso di borsa con l’eventuale applicazione di “un premio di controllo“. Il management ricorda però che vi sono varie metodologie valutative, ad esempio quello dell’attualizzazione dei flussi di cassa futuri o l’applicazione di multipli di mercato o di multipli relativi a transazioni precedenti.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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