(Teleborsa) – Ancora novità sul fronte Superbonus. Nell’ultima bozza di decreto dedicato alla misura infatti il governo ha previsto che lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito non si applicherà agli immobili danneggiati dai terremoti di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria verificatisi il 6 aprile 2009 e a far data dal 24 agosto 2016. Fissato però un tetto alla deroga che sarà di “400 milioni di euro per l’anno 2024 di cui 70 milioni per gli eventi sismici verificatesi il 6 aprile 2009″.
Il testo ha poi precisato che spetta al Commissario straordinario per la ricostruzione assicurare “il rispetto del limite di spesa, verificandone il raggiungimento ai fini della sospensione della deroga, anche avvalendosi dei dati resi disponibili sul Portale nazionale delle classificazioni sismiche gestito dal Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei ministri”.
“Il governo nella sua azione di tutela e sostegno delle comunità colpite – ha dichiarato il sottosegretario al MEF, Lucia Albano – a seguito della giornata di lavoro al ministero dell’Economia e in raccordo con la Presidenza del consiglio”, assicura che non sarà previsto alcun blocco per i crediti “superbonus sisma”.
Sono state quindi accolte le proteste dei territori coinvolti – le 140 amministrazioni del cosiddetto cratere: Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche – che prima della revisione avevano sottolineato che lo stop al Superbonus sarebbe stato un “colpo mortale” alla ricostruzione e di un freno alla ripartenza dei quei territori devastati dai terremoti del 2009 e del 2016. Si era mosso in prima persona anche il commissario per la ricostruzione Guido Castelli. Anche il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ed il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, avevano chiesto di “mantenere gli incentivi previsti per i bonus edilizi nelle aree colpite dai terremoti 2009 e 2016-17 per non compromettere i processi di rinascita in atto”.