(Teleborsa) – Il 2023 di (TIP), gruppo industriale indipendente e diversificato focalizzato sulle medie aziende italiane, è stato “un altro anno eccezionale“, con un total return di oltre il 28%, 149 milioni di utili pro forma e un patrimonio cresciuto ad oltre 1,4 miliardi, dopo 42 milioni tra dividendi distribuiti e ulteriori acquisti di azioni proprie, ora al 10,3% del capitale. Lo scrive Giovanni Tamburi, fondatore e guida del gruppo, nella consueta lettera agli azionisti.
Con il dato del total return nel 2023 sopra al 28% si abbassa un po’ la performance decennale del titolo TIP, che ad oggi si mantiene su un 323%, che corrisponde ad un 32,3% medio, “un dato piuttosto buono. Certamente raro” – viene fatto notare – Se poi si considerasse il grado di diversificazione dimensionale, settoriale e di “vintage”, ci si renderebbe conto che il rischio implicito nel titolo TIP è bassissimo“.
Il V.I.N. (Valore Intrinseco Netto, calcolo interno della valutazione aggregata delle quote detenute nelle partecipate sulla base dei business plan elaborati) del titolo è oltre i 14 euro, contro un prezzo di Borsa che da tempo è attorno a 9 euro. “Anche TIP evidentemente oggi fa parte della schiera dei titoli dimenticati, delle vittime dei disinvestimenti dei P.I.R., delle capitalizzazioni da molti considerate una sorta di “serie b” Un gran peccato”, commenta Tamburi.
Anche perché se solo si prendesse la capitalizzazione di TIP al netto delle azioni proprie di 1,5 miliardi e la si paragonasse ai prezzi di mercato di oggi delle sole partecipate quotate – 1,4 miliardi – verrebbe che tutte le non quotate, il cui EBITDA aggregato è di oltre 600 milioni, sono valutate pochissimo dal mercato. “Per cui continuiamo, convintissimi, a fare buy back“, si legge nel documento.
TIP nel 2023 ha investito 144 milioni di euro e disinvestito per 190 milioni di euro.
Il maggior investimento è stato in – “gruppo di design, arredamento ed illuminazione di alta gamma nel quale crediamo molto. Ed al quale stiamo dedicando e dedicheremo tutto il tempo necessario perché la sua crescita – sia organica che per acquisizioni – sia forte, solida ed in grado di dare al paese (non sono escluse acquisizioni all’estero) un punto di riferimento chiaro in un settore nel quale l’Italia è leader mondiale, ma con troppa frammentazione. IDB non è il più grande gruppo italiano del settore ma il progetto che abbiamo in mente è quello di cercare di diventarlo”.
Il maggior disinvestimento del 2023 è stato in , “fantastico gruppo nel quale siamo da 14 anni, ma in cui da un po’ di tempo non siamo più presenti a livello di governance. Essendo TIP sempre molto attenta a cercare di dare un contributo fattivo e diretto alle società in cui investe, era tempo che riflettevamo sull’opportunità di scendere di quota. Nel 2024 abbiamo proseguito, con ottime plusvalenze”.
Giovanni Tamburi non si sofferma sull’analisi di ogni partecipazione in portafoglio, ma analizza alcune situazione, sottolineando che “un cenno specifico è però doveroso su ALPITOUR. Mesi fa abbiamo iniziato un processo di valorizzazione perché, dopo quello che abbiamo passato durante il Covid, era giusto fare un sondaggio sugli interessi di terzi. Il processo è in corso, da noi un po’ rallentato visti i risultati in miglioramento rispetto all’esercizio record chiuso ad ottobre 2023. Alcuni interessati avevano infatti osservato che i risultati dello scorso anno potevano essere condizionati da quell’entusiasmo post pandemia che aveva portato tutti a voler viaggiare di più. Quello che invece stiamo dimostrando è che anche i mesi successivi alla chiusura non solo vanno meglio del budget, ma consolidano un incremento delle crescite che sembra proprio strutturale. E che anche gli effetti negativi della guerra israelo-palestinese sull’Egitto (destinazione importante per il gruppo) da una parte sono limitati, dall’altra sono contrappesati dagli incrementi di altre destinazioni. Sarà la leadership assoluta sul mercato italiano, sarà l’unicità dell’articolazione dell’offerta (alberghi, aerei, tour operator, vendite on line, ecc.) ma i numeri ad oggi sono ulteriormente migliorati. E se anche non è facile, in un settore così specializzato come il turismo, trovare degli interessati ad una articolazione così complessa e peraltro condizionata da vincoli come ad esempio la necessità di un beneficial owner finale europeo per la compagnia aerea, non c’è la benché minima intenzione di accettare proposte che non tengano in adeguato conto cos’è e cosa può ancora diventare”.
Un altro accenno specifico viene fatto su BENDING SPOONS, “notissimo sviluppatore di app con sede principale in Italia, ma di fatto una vera multinazionale digitale, di cui TIP è socia da molti anni. Avendone sentito par lare – già nel 2017 – come fenomeno quasi unico del panorama digitale italiano, li avevamo contattati immediatamente; all’inizio, pur avendo ricevuto apprezzamenti come modello di business, non riuscimmo a convincerli di farci entrare nel capitale, ma “presero nota” del nostro interesse. Successivamente ci hanno contattato e ci hanno offerto di entrare, cosa che abbiamo fatto senza esitazioni, senza negoziati, senza pretendere alcunché anche in termini di governance. In seguito hanno ulteriormente aperto il capitale ad altri e noi abbiamo sempre seguito ogni operazione. Ad oggi StarTIP detiene il 3,3% del capitale, ha un esponente nel CdA e beneficia dell’impressionante incremento di valore della società nel tempo; l’ultima operazione sul capitale è stata effettuata ad un valore pre-money di 2,4 miliardi di dollari.
Un ultimo cenno, “visto che in passato parecchia attenzione gli era stata riservata, riguarda EATALY. La società ha chiuso un ottimo 2023 con oltre 40 milioni di EBITDA e prevede di continuare la crescita sia di fatturato che di reddittività”.