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Banche italiane, Scope: tassi su depositi ancora bassi, ma pressione su funding aumenterà

(Teleborsa) – Il beta dei depositi delle banche italiane, pari al 15,5%, si colloca ben al di sotto della media dell’area euro, continuando la tendenza osservata nel 2023. La deposit attrition rimane tuttavia molto bassa e il repricing è minimo. Il tasso medio sui depositi è stato dell’1,0% a gennaio, 4 punti base in più rispetto al quarto trimestre del 2023. Lo si legge in un report di Scope Rating che si focalizza sui beta dei depositi, ovvero la sensibilità dei tassi sui depositi di una banca alle variazioni dei tassi di interesse di riferimento della BCE (tasso sui depositi presso la banca centrale).
La lenta revisione dei prezzi riflette due fattori, secondo l’analisi firmata da Alessandro Boratti, Senior Analyst presso il team Financial Institutions di Scope. In primo luogo, la concorrenza contenuta per i fondi dei clienti a causa dell’abbondante liquidità ancora nel sistema e della bassa pressione sui finanziamenti in un contesto di domanda di credito stagnante. Ciò è particolarmente vero per le più grandi banche commerciali, che sono finanziate principalmente da depositi a basso costo e vischiosi. In secondo luogo, contrariamente alla media dell’area euro, la maggior parte dei depositi della clientela italiana sono depositi a vista, che in genere non sono remunerati. In paesi come Francia e Paesi Bassi, la maggior parte dei fondi dei clienti sono depositi a termine, che offrono rendimenti migliori.

Gli sviluppi attuali sono positivi per le banche italiane, che si aspettavano una revisione dei prezzi più rapida sulla base dei dati storici, anche se la dinamica potrebbe cambiare: le pressioni sui finanziamenti sono destinate a intensificarsi man mano che gli istituti di credito italiani rimborsano i restanti 140 miliardi di euro del TLTRO III, in scadenza entro la fine dell’anno. Le consistenze delle TLTRO sono maggiori della liquidità in eccesso depositata presso la BCE per diverse banche italiane, principalmente piccole, il che significa che dovranno finanziare i rimborsi tramite emissione wholesale, cartolarizzazione o riducendo i loro bilanci. “In questo contesto prevediamo che la concorrenza per i depositi dei clienti si intensificherà“, viene sottolineato.

Le banche continuano inoltre a fronteggiare la concorrenza del governo italiano, che negli ultimi 12 mesi ha emesso oltre 60 miliardi di euro di obbligazioni destinate agli investitori al dettaglio. I BTP retail (BTP Italia/Valore) sono un prodotto di risparmio consolidato in Italia e i clienti attenti al rendimento continuano a spostare i propri soldi per trarre vantaggio da rendimenti migliori. Mentre la BCE accelera la sua stretta quantitativa e riduce gradualmente il suo bilancio, “è probabile che il governo italiano si rivolga sempre più alle famiglie nazionali con investimenti al dettaglio”, afferma Scope.

Non va dimenticato che i collocamenti di BTP al dettaglio sono correlati negativamente con i depositi bancari: ogni grande collocamento al dettaglio di titoli di Stato ha coinciso con un calo significativo dei depositi al dettaglio nel 2023.

Scope rimane ottimista sulla capacità delle banche italiane di mantenere solide posizioni di finanziamento e liquidità nei prossimi trimestri. I fondamentali finanziari del settore rimangono resilienti, con un ROE a due cifre, bilanci puliti e coefficienti patrimoniali ben al di sopra dei requisiti normativi.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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