(Teleborsa) – “L’importanza cruciale della tecnologia per l’industria finanziaria e per l’ecosistema dei pagamenti è uno dei tratti distintivi delle economie moderne. In questo contesto, le strategie di esternalizzazione e in generale il ricorso a fornitori terzi hanno permesso alle aziende, soprattutto a quelle di minori dimensioni e dotate di limitate risorse, di stare al passo con l’innovazione che ha caratterizzato il settore negli ultimi 20 anni”. Lo si legge nello studio “I fornitori di tecnologia nel sistema dei pagamenti: evoluzione di mercato e quadro normativo”, pubblicato oggi dalla Banca d’Italia.
“Tali processi però si accompagnano a un aumento di una serie di rischi (operativo, cyber, di concentrazione, reputazionale, strategico), che, quando servizi e funzioni sono trasferiti da settori regolati verso soggetti terzi esterni a tale perimetro, possono sfuggire dal campo visivo delle autorità”, viene sottolineato.
Secondo i ricercatori, “questo è il fondamento, insieme all’affermarsi nel sistema finanziario e dei pagamenti di prodotti sempre più innovativi e digitalizzati, che ha giustificato la crescente attenzione e azione dei regolatori a tutti i livelli, da quello internazionale a quello nazionale”.
Secondo lo studio, la tematica del rischio di terze parti è trasversale ai diversi ambiti del settore finanziario ed è resa più rilevante dalla sempre più fitta rete di interdipendenze tra soggetti – finanziari e non – che travalicano le giurisdizioni nazionali e modificano le abitudini economiche e sociali dei consumatori.
“La mitigazione di questa tipologia di rischi contribuisce ad aumentare la resilienza operativa del settore e dei suoi operatori e, come fine ultimo, la tutela dell’utenza finale di servizi finanziari – viene affermato – Ne viene rinsaldata anche la fiducia nelle autorità, che ricercano da sempre un equilibrio ottimale tra sicurezza e innovazione”.
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