(Teleborsa) – ha declassato il corporate family rating (CFR) di Engineering Ingegneria Informatica a “B3” da “B2”. L’outlook è stato cambiato da “negativo” a “stabile”.
“L’azione di rating odierna riflette i deboli parametri finanziari di Engineering, caratterizzati da un elevato grado di leva finanziaria e da una limitata generazione di free cash flow, che secondo le previsioni di Moody’s miglioreranno solo gradualmente e si prevede quindi che rimarranno a livelli coerenti con un CFR B3 per almeno i prossimi 2 anni”, ha affermato Fabrizio Marchesi, lead analyst di Moody’s per Engineering.
“L’azione di rating riflette anche l’aspettativa che il management rifinanzierà con successo e in modo tempestivo le prossime scadenze del debito della società”, ha aggiunto Marchesi.
La leva finanziaria è rimasta elevata a 8,3x al 30 settembre 2023, mentre la generazione di free cash flow (FCF) nei primi nove mesi del 2023 è stata negativa per circa 100 milioni di euro. Ciò nonostante la crescita dei ricavi e dell’EBITDA nel periodo.
Sebbene Moody’s preveda che il fatturato dell’azienda crescerà a una percentuale “mid-single digits” nei prossimi 12-18 mesi, con un EBITDA rettificato in aumento verso 270 milioni di euro entro dicembre 2024 e 285 milioni di euro entro dicembre 2025, i parametri finanziari di Engineering rimarranno relativamente deboli. Più specificamente, prevede che la leva finanziaria rimarrà elevata, intorno a 7,0x nei prossimi 12-18 mesi, mentre l’EBITA/interest dovrebbe rimanere inferiore a 2,0x. Inoltre, prevede che la generazione di FCF si sposterà verso livelli di break-even nel 2024 e diventerà solo moderatamente positiva nel 2025.
Il rating di Engineering tiene conto anche della: mancanza di diversificazione geografica della società al di fuori dell’Italia e di concentrazione della clientela; forte concorrenza nel frammentato mercato IT italiano; elevata posizione di capitale circolante netto di Engineering con un elevato livello di crediti, una parte significativa dei quali scaduti; il rischio di acquisizioni finanziate dal debito o di azioni shareholder-friendly, nonché il rischio di problemi imprevisti di corporate governance.