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Borsa, 145 istituzionali attivi su EGM. Arca, Mediolanum e Kairos i maggiori investitori

(Teleborsa) – L’Euronext Growth Milan (EGM), mercato che storicamente vede nella carenza di liquidità uno dei suoi maggiori problemi, ha “sofferto in misura particolarmente accentuata il comportamento degli investitori istituzionali” l’anno scorso. Lo si legge nell’Annual Market Report 2024 a cura dell’Ufficio Studi di Integrae SIM, leader in Italia nella finanza straordinaria per le piccole e medie imprese.

Al termine del 2023, l’EGM ha attratto investimenti da 145 investitori istituzionali che, tramite 281 fondi di investimento, detengono posizioni attive per 598,06 milioni di euro. Di questi, il mercato vede coinvolti principalmente fondi europei con una netta predominanza di quelli Italiani (39,9% del totale). Altri Paesi significativamente coinvolti risultano essere la Francia e la Svizzera, rispettivamente con il 16,4% e il 10,3% del totale dei fondi analizzati.

Come prevedibile, i fondi italiani, oltre ad essere i più presenti e attivi sul mercato EGM, sono anche quelli che detengono le partecipazioni maggiori, con 319,84 milioni di euro investiti al termine del 2023 (53,5%) su un totale di 598,06 milioni di euro di valore delle partecipazioni. Seguono la Francia, che tramite i propri fondi è responsabile di investimenti per complessivi 73,04 milioni di euro (12,2%) e la Norvegia che, attraverso il proprio fondo pensionistico, detiene di posizioni attive per 46,25 milioni di euro (7,7%).

I 281 fondi con posizioni attive sull’EGM al 31 dicembre 2023 possono essere suddivisi in base alla loro tipologia e struttura in 6 categorie: ETF, Hedge Funds, Private Funds, Mutual Funds – Closed Ended, Mutual Funds – Open Ended e Pension Funds. Tra questi, il 97,5% dei fondi sono organizzati come Mutual Funds – Open Ended e hanno posizioni attive per 542,76 milioni di euro. Seguono i Pension Funds con investimenti per complessivi 46,54 milioni di euro, di cui 46,25 milioni di euro attribuibili al fondo pensionistico norvegese.

I primi 50 fondi per controvalore delle partecipazioni al 31/12/23 rappresentano il 78,9% delle posizioni analizzate, con un controvalore pari a 472,16 milioni di euro. Al primo posto c’è il The Government Pension Fund – Global della Norges Bank Investment Management con 46,25 milioni di euro su 14 investimenti, ARCA Economia Reale Equity Italia di Arca Fondi SGR con 44,92 milioni di euro su 43 investimenti, Mediolanum Flessibile Sviluppo Italia di Mediolanum Gestione Fondi SGR con 31,26 milioni di euro su 51 investimenti.

I principali gestori a cui fanno riferimento i fondi di investimento individuati sono Arca Fondi SGR con 59,07 milioni di euro e 4 fondi investiti, Mediolanum Gestione Fondi SGR 56,87 milioni di euro e 3 fondi investiti, Kairos Partners SGR con 51,42 milioni di euro e 6 fondi investiti, Norges Bank Investment Management con 46,25 milioni di euro e 1 fondo investito, AcomeA SGR con 39,30 milioni di euro e 5 fondi investiti.

Tra i fondi che hanno una maggiore propensione ad investire nelle PMI italiane (peso degli investimenti in società small-cap sul totale del portafoglio di ciascuno di essi) ci sono Atomo SICAV – Made In Italy Fund con l’80,6%, MainTower SICAV – Amaranto Italian Market con il 77,6% ed infine New Mil- lennium SIF – AIM Sistema Italia con il 67,2%.

Dall’analisi emerge anche che solo pochi fondi (10,0% del totale) hanno partecipazioni in 20 o più emittenti, mentre la maggior parte (70,8%) ha posizioni attive in meno di 5 società. Dei 28 fondi con 20 o più investimenti in società dell’EGM, ai primi posti ci sono New Millennium SIF – AIM Sistema Italia di Banca Finnat Euramerica con 93 investimenti, Mediolanum Flessibile Sviluppo Italia di Mediolanum Gestione Fondi SGR con 51 investimenti e ARCA Economia Reale Equity Italia di Arca Fondi SGR con 43 investimenti.

Non c’è nessun settore in grado di catalizzare la maggior parte degli investimenti. Tuttavia, le società dei settori Consumer Discretionary, Technology e Industrials raccolgano la maggior parte delle attenzioni, rappresentando in media il 21,1%, il 17,6% e il 16,5% del totale delle partecipazioni detenute dai fondi.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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