(Teleborsa) – L’amministratore delegato di , Pietro Labriola, ha dichiarato che il gruppo “sta ottenendo grandi risultati ma resteremo concentrati perché la nostra sfida è costruire la credibilità, renderla sempre più solida realizzando costantemente ciò che promettiamo di raggiungere, esattamente come abbiamo fatto in questi due anni”. Incontrando quasi mille manager dell’azienda per presentare i risultati del 2023, Labriola ha aggiunto: “facciamo parte di un’azienda che vive in un settore complesso ma ci distinguiamo dagli altri per capacità di portare numeri e risultati”.
“Non solo stiamo per concludere con KKR un’operazione di rilevanza unica, che cambierà il volto dell’azienda, ma abbiamo anche messo dei tasselli fondamentali nel rilancio del business e grazie al superamento del fardello del debito ci stiamo riservando delle opzionalità strategiche per il futuro”, ha proseguito.
“Tutto questo lo abbiamo fatto grazie all’impegno di tutti: la nostra squadra – ha dichiarato Labriola –. Siamo tornati ad essere un’azienda in grado di fare ciò che promette e lo abbiamo dimostrato, lo abbiamo fatto in Brasile, che era in crisi e ora è un gioiello, e lo stiamo facendo anche in Italia centrando le guidance di piano per il secondo anno consecutivo, come non accadeva da circa 12 anni”.
“È vero – ha spiegato Labriola – che ci separeremo e diventeremo due aziende ma saranno entrambe aziende leader nel loro settore. ServCo sarà il principale operatore e il più infrastrutturato. Netco sarà il punto di riferimento per il mercato wholesale della fibra“.
“Nel frattempo, sui bandi del Pnrr siamo l’unica azienda ad aver partecipato a tutte le gare e in alcuni casi stiamo addirittura superando i target previsti, grazie al grande lavoro dei colleghi di rete. Tutto questo lo abbiamo portato avanti mentre mettevamo a terra con KKR un’operazione da 20 miliardi, il terzo deal più grande di sempre in Italia e il quinto in Europa negli ultimi 5 anni”, ha sottolineato l’amministratore delegato di Tim.
“Abbiamo di fronte ancora delle sfide importanti, quelle comuni a chi sta dentro questo settore. C’è bisogno di interventi anche normativi di riequilibrio che portino tutto il comparto a svilupparsi per poter essere l’ossatura digitale che serve all’Italia e all’Europa”, ha concluso il manager.