(Teleborsa) – “Per la prima volta la politica industriale ha come soggetto evidente le imprese e per la prima volta evidenzia le peculiarità dell’industria italiana”. È quanto ha affermato il ministro per le Imprese e il made in Italia, Adolfo Urso, nella conferenza stampa di presentazione della riorganizzazione del ministero, attuata per attuare il nuovo modello di politica industriale. “La riorganizzazione – ha aggiunto Urso – à avvenuta in 63 giorni vuol dire che abbiamo raggiunto un grado di efficienza che rispetto al passato stupisce le imprese e gli osservatori”. La nuova organizzazione del ministero prevede 4 dipartimenti e 9 direzioni generali.
I nuovi dipartimenti sono stati istituiti per rispondere alle quattro principali esigenze: garantire gli strumenti necessari per realizzare gli investimenti (primo dipartimento); equipaggiarsi con le tecnologie fondamentali per le transizioni digitale e green (secondo dipartimento); munirsi di strumenti di tutela e di regole certe nella competizione (terzo dipartimento) e poter contare su una presenza e su una organizzazione territoriale che avvicini quotidianamente alle imprese le opportunità e gli strumenti del Ministero (quarto dipartimento).
Il primo dipartimento per le politiche per le imprese è guidato da Amedeo Teti, il secondo dipartimento per il digitale, la connettività e le nuove tecnologie fa capo a Eva Spina, il terzo dipartimento mercato e tutela affidato sempre a Teti, mentre il quarto dipartimento per i servizi interni, finanziari, territoriali e di vigilanza è affidato a Benedetto Mineo.
Dallo scorso assetto organizzativo, raddoppiano al Mimit le donne con incarico di dirigenza generale di prima fascia. Negli uffici di gabinetto, due dei tre vice capo gabinetto e tre dei sei dirigenti sono donne. Nel complesso, all’esito della riorganizzazione, il 40% delle divisioni risulta guidate da donne.