(Teleborsa) – Le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici sono state convocate dal governo lunedì 19 febbraio alle ore 18,15 per discutere della vertenza ex-Ilva. L’incontro, secondo quanto si apprende da fonti sindacali, si terrà presso la Sala Monumentale di Largo Chigi
Intanto, Acciaierie d’Italia ha comunicato in una nota “di aver dato sin dalla giornata di ieri disponibilità a inoltrare a Sace l’elenco delle aziende fornitrici interessate alle misure di sostegno del loro credito verso Acciaierie d’Italia, così come previsto dai provvedimenti del Governo attualmente in discussione in sede Parlamentare”. “Nella giornata di ieri – si legge nella nota – è stato ricevuto da Aigi e immediatamente trasmesso a Sace un elenco di 78 aziende. Ogni ulteriore riscontro da parte delle aziende fornitrici di Acciaierie d’Italia sarà inoltrato a SACE con la medesima tempestività.
Nella giornata di oggi, in audizione al Senato, l’Ad di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli, ha detto che Acciaierie d’Italia “non è in una situazione drammatica”. “Quello che è drammatico è l’assenza di capitale di funzionamento” ovvero l’accesso alle linee di credito per i finanziamenti. “L’azienda è ancora viva – ha aggiunto – ancora produce e continua ancora a pagare regolarmente gli stipendi”.
Quanto alla sentenza del Tribunale di Milano sull’ex Ilva ha avuto come conseguenza quella “di aver portato l’azienda in una profonda incertezza”, ha detto Morselli sottolineando che la sentenza ha eliminato la possibilità di adottare misure intermedie e quindi “getta una grande incertezza sulle misure che l’azienda sta adottando e sul piano di risanamento”.
“So che i soci stanno lavorando per trovare una soluzione. Il problema non è ArcelorMittal, ma il problema è capire cosa si vuole fare di questa azienda”, ha riferito Morselli spiegando che “la soluzione non passa mai attraverso i decreti ma passa attraverso la volontà di proteggere le aziende e le persone che ci lavorano”
Il debito di Acciaierie d’Italia è “un po’ meno di 700 milioni”, ha quindi chiarito riferendosi ai 3,1 miliardi circolati sulla stampa. “Soltanto il 18% di questi 3 miliardi – ha aggiunto – è debito scaduto, una cifra davvero modesta”
Morselli ha definito il Piano industriale di Acciaierie d’Italia “ molto forte perché ha avuto l’approvazione di entrambi i soci, di Invitalia e di Arcelor”, aggiungendo che sono mancati i 320 milioni come da richiesta di Piano, oltre ai 350 milioni di mancato tax credit. “Senza soldi – ha aggiunto Morselli – non si produce acciaio”
Parlando dell’amministrazione straordinaria: “Questo strumento di crisi è l’ultimo di quelli che si debbano adottare perché porta molto shock sul mercato, soprattutto su quello dei fornitori: i debiti dei fornitori vengono tutti cancellati, mentre molti dei crediti dei dipendenti saranno difficili da recuperare”. “E poi- ha aggiunto – i clienti che si chiedono che cosa ne sarà di questa azienda. La precedente amministrazione straordinaria era proprietaria, questa azienda non ha attivi”.
Sul bilancio dell’azienda nel 2023: “Un risultato che praticamente è impossibile adesso da stimare fino a quando non abbiamo la continuità aziendale e adesso non c’è perché abbiamo un contratto di affitto (degli impianti, ndr ) che scade al 31 marzo. Senza continuità l’azienda va in liquidazione – ha aggiunto -. Se l’azienda non comprerà entro i tempi previsti sarà un bilancio di liquidazione”.