(Teleborsa) – Il capo economista della Banca Centrale Europea, Philip Lane, ha dichiarato che “servono delle statistiche a livello europeo e, a un certo punto, dopo la riforma della fiscalità internazionale concordata in ambito Ocse dovremmo muoverci verso qualche meccanismo di allocamento delle risorse su scala europea”. Durante una tavola rotonda sulle nuove sfide per l’analisi statistica organizzata a Madrid assieme a Irving Fisher Committee on Central Bank Statistics, Banca dei regolamenti internazionali e Banca di Spagna, Lane ha aggiunto che “il modo spontaneo con cui questo può crescere è se abbiamo imprese di dimensioni europee. E superata una certa dimensione avere un singolo sistema di rendicontazione sulle imprese penso che possa aiutare”.
Ad ogni modo, secondo il capo economista della BCE passi in questa direzione non spettano a banchieri centrali o agli esperti di statistica, semmai “iniziative come quella affidata a Enrico Letta, sul mercato unico Ue, e a Mario Draghi, sulla competitività, sono esempi dell’unico modo per finanziare le transizioni verde e digitale: é fondamentalmente avere maggiore integrazione a livello europeo. E per farlo bisogna essere pronti a andare avanti con iniziative come queste”.
Quanto ai dati statistici e sulla struttura dell’economia alla BCE, Lane ha dichiarato che per quanto riguarda i dati sulle imprese e dalle imprese “dobbiamo stare attenti al fatto che questo non coincide con le strategie delle grandi imprese multinazionali, che magari non vogliono condividere molti dati”. Lane ha sottolineato che uno dei dati osservati è, ad esempio, quella della nascita di nuove imprese.
Più in generale “penso dobbiamo capire bene l’economia mondiale, come funzionano le catene di approvvigionamenti. E guardando avanti – ha aggiunto – mi chiedo se sia possibile sviluppare una visione europea, che spetta ovviamente ai legislatori, su quali sia l’ordine delle nostre priorità” su queste tematiche.