(Teleborsa) – “In Italia in questo momento mancano, rispetto al passato, grandi gruppi industriali capaci di generare investimenti strategici che possano portare crescita e sviluppo per il Paese. Questo ruolo spetta ora alle grandi e medie aziende partecipate a capitale misto pubblico/privato. Le 100 maggiori utility italiane valgono oggi l’8,5% del PIL e nel 2030, secondo le previsioni, arriveranno al 10-11%. Nel solo 2023 le stesse 100 maggiori utility hanno investito 11 miliardi di euro sui territori, con grande attenzione all’innovazione e alla qualità”. Lo ha detto Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo e Vice Presidente di Utilitalia in occasione del convegno organizzato da Utilitalia “Le società pubbliche tra normativa comune e tratti speciali”.
“Un dato in crescita del 50% rispetto al 2019. Non dimentichiamo poi che le utility generano occupazione per 150 mila addetti, contribuendo in modo significativo alla crescita economica locale e nazionale”.
“La sola Iren nel corso del 2023 ha assunto sui territori in cui opera complessivamente oltre mille persone, con profili professionali vari e con una forte attenzione ai giovani. Infine il rilancio industriale del nostro paese passerà attraverso un dialogo trasparente, costruttivo ed efficiente tra pubblico e privato e le partecipate sono pivotali in questo disegno per un nuovo sistema Paese”, conclude Dal Fabbro.