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Fed, Intesa: FOMC potrebbe ancora “prendere tempo”

(Teleborsa) – Dalla prima riunione del 2024 del FOMC è possibile attendersi tassi invariati e il mantenimento di un approccio “riunione per riunione”. Il comunicato, e i toni della conferenza stampa, dovrebbero riconoscere la tenuta migliore del previsto del ciclo, sottolineando al contempo che la strada per riportare l’inflazione in linea con l’obiettivo di stabilità dei prezzi è ancora lunga (soprattutto per la resilienza dei servizi abitativi e dei servizi core ex-abitazioni); inoltre, la comunicazione potrebbe ribadire che persiste un eccesso di domanda sul mercato del lavoro. Lo scrivono gli economisti della Direzione Studi e Ricerche di in vista della riunione della banca centrale statunitense di questa settimana.

Verosimilmente, nella conferenza stampa, Powell prenderà tempo mantenendo un approccio dipendente dai dati e “riunione per riunione”. I dati sul CPI, sui consumi e sul mercato del lavoro (crescita occupazionale e dinamica salariale) non convincono alcuni membri del FOMC che sono intervenuti più volte nelle ultime settimane mettendo in luce come un allentamento prematuro della politica monetaria possa mettere a rischio i progressi fatti sul fronte inflattivo. In sintesi, “vi è unanimità sulla direzione della prossima mossa sui tassi, ma non un consenso abbastanza ampio sulla tempistica del primo taglio e sull’entità totale dei ribassi quest’anno”, scrivono gli economisti Mario Di Marcantonio e Paolo Mameli. Il FOMC “resta, inoltre, diviso sulla modalità e tempistica della riduzione del bilancio”, viene sottolineato.

L’analisi di Intesa Sanpaolo conduce all’aspettativa che i tassi possano rimanere invariati almeno sino a maggio, e che un primo taglio possa avvenire tra giugno e settembre ovvero più tardi di quanto attualmente (e testardamente) scontano i mercati. Solo in caso di calo più rapido del previsto dell’inflazione (guardando soprattutto al PCE core, e all’inflazione nei servizi), e/o di “hard landing” dell’economia e sensibile rallentamento del mercato del lavoro (con riferimento non solo al ritmo di creazione di nuovi occupati ma anche alla dinamica salariale), è possibile pensare a tagli dei tassi prima di giugno.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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