(Teleborsa) – Fondamentali economici deboli, leva finanziaria elevata e tassi di interesse elevati hanno messo a dura prova l’accessibilità degli alloggi e hanno il “potenziale per scatenare un rischio sistemico” nel mercato immobiliare europeo. Lo afferma Scope Ratings in un report sul tema, evidenziando che le misure macroprudenziali possono aiutare ad attenuare i rischi, ma queste differiscono in tutta Europa. In particolare, la Germania potrebbe finalmente vedere misure basate sui mutuatari, ma queste dovranno essere attentamente calibrate per evitare di limitare ulteriormente l’offerta immobiliare.
“Nonostante i progressi verso l’armonizzazione in tutta Europa, le differenze nei mercati ipotecari nazionali sono sorprendenti – ha affermato Mathias Pleissner, deputy head of covered bonds presso Scope – Abbiamo identificato i paesi che riteniamo abbiano una maggiore propensione al rischio sistemico derivante dalle caratteristiche dei mercati dei mutui residenziali. I fattori di rischio sistemico evidenziano debolezze intrinseche guidate dalla struttura del mercato ipotecario di un paese. Laddove il mercato ipotecario di un paese è esposto a un elevato indebitamento e leva finanziaria, nonché a una combinazione di erogazione di prestiti sensibili al tasso e crescita insostenibile dei prezzi delle case, questi potrebbero avere un effetto esagerato sulla società di quel paese”.
Secondo Scope, sono Svezia, Paesi Bassi e Norvegia i paesi ad alto rischio. Svizzera e Austria sarebbero colpite meno a livello sistemico dalle turbolenze sui mutui poiché hanno bassi tassi di occupazione da parte dei proprietari e una leva debitoria inferiore alla media.
“Oltre agli aumenti dei tassi, il rischio sistemico che colpisce le famiglie è determinato anche dall’andamento dei prezzi delle case. Le famiglie sono maggiormente esposte laddove i prezzi delle case sono sopravvalutati – ha spiegato Pleissner – Non esiste un modo semplice per valutare il grado di sopravvalutazione di un mercato, anche se per i paesi sviluppati la crescita a lungo termine dei prezzi immobiliari non dovrebbe superare in modo significativo la crescita economica“.
Secondo questo parametro, la crescita dei prezzi delle case in Austria, Norvegia e Lussemburgo è stata pari a sette volte la crescita media annua del PIL reale per oltre un decennio. Per Svizzera e Portogallo il multiplo è cinque volte; per Francia e Svezia quattro volte.