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Balneari, Italia risponde a Ue: “Collaboriamo per riordino settore”

(Teleborsa) – Confermata “la piena disponibilità delle competenti autorità nazionali a proseguire il dialogo e la collaborazione con la Commissione europea al fine di addivenire ad una declinazione dei criteri di determinazione della scarsità della risorsa, e quindi di riordino del settore, pienamente coerente con il quadro normativo unionale e con la giurisprudenza della Corte di giustizia”. Questa la risposta del governo italiano alle osservazioni formulate dalla Commissione europea con il parere motivato sulla procedura d’infrazione sulle concessioni balneari. Nella lettera inviata a Bruxelles l’Italia chiede più tempo per definire i criteri che dovranno portare a stabilire cosa si intende per “scarsità di risorsa” ossia di costa disponibile. Principio, questo, alla base della direttiva Bolkenstein per l’effettuazione delle gare per le concessioni.

“In un contesto contraddistinto da un quadro giurisprudenziale incerto e frammentato – si legge nella risposta, contenuta in 17 pagine più una tabella sulla situazione delle singole regioni – appare essenziale che l’auspicato riordino del settore sia preceduto dal completamento dell’attività istruttoria sulla scarsità della risorsa”. È quindi necessario, riporta la lettera, “proseguire, nel quadro di una costante e trasparente interlocuzione con la Commissione europea e in collaborazione con gli enti territoriali, l’attività di definizione dei criteri tecnici per la determinazione della sussistenza della scarsità della risorsa naturale, nella consapevolezza che solo sulla base degli esiti di tale ricognizione, in accordo con la Commissione europea e gli enti territoriali, sarà possibile riordinare in maniera organica e strutturale il settore”.

Nella risposta sono anche indicati i tempi per gli ulteriori approfondimenti: quattro mesi dalla data di invio della risposta per concludere un primo confronto con la Conferenza unificata in merito alla determinazione dei criteri per la determinazione della scarsità della risorsa e ai relativi indirizzi di riordino del settore. Dopo il confronto con la Conferenza unificata, l’Italia “ritiene opportuno sottoporre alla Commissione europea i risultati dell’attività istruttoria e consultiva per poi procedere all’adozione dei provvedimenti normativi di riordino del settore”. Nella lettera si sottolinea che “ragioni oggettive” impediscono “la conclusione della procedura selettiva entro il 31 dicembre 2024” riguardo le concessioni, termine che può essere prolungato fino a tutto il 2025 nel caso in cui gli enti territoriali segnalino impedimenti per concludere le procedure per i bandi di gara.

Va considerato – sottolinea il governo – che il lavoro di mappatura delle coste avviato dal Tavolo tecnico, necessario per una corretta applicazione della direttiva Bolkenstein, deve ancora essere completato e l’indicazione del 33% di coste occupate da concessioni è “preliminare, una indicazione quantitativa delle aree effettivamente occupate a livello nazionale, che non ha certo inteso concludere l’istruttoria sulla scarsità della risorsa”.

La Commissione Europea ha confermato, attraverso una portavoce, di aver ricevuto una risposta dal governo italiano al parere motivato nell’ambito della procedura di infrazione sulle concessioni balneari. Risposta che la Commissione ”sta analizzando attentamente”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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