(Teleborsa) – Nonostante l’assestamento del settore manufatturiero dopo i recenti scioperi, la crescita occupazionale negli Stati Uniti è aumentata più delle aspettative a dicembre, trainata dal settore pubblico, con gli economisti di che parlano di “sorpresa di fine anno“.
A dicembre i nuovi occupati non agricoli sono aumentati di 216 mila, sorprendendo al rialzo le aspettative. La lettura rimane poco al di sotto della media dell’anno (225 mila) e i dati dei due mesi precedenti sono stati rivisti complessivamente verso il basso di 71 mila, portando la media trimestrale a 165 mila unità (su livelli che si osservavano prima della crisi pandemica).
“Relativamente alla Fed, dai verbali della riunione di dicembre il messaggio complessivo del comitato rimane accomodante e dipendente dai dati, senza alcuna intenzione di anticipare un taglio dei tassi, visto che il mercato del lavoro rimane ancora teso (nonostante il progressivo ribilanciamento tra domanda e offerta) e il tasso di disoccupazione attutito – si legge in una nota della Direzione Studi e Ricerche di Intesa – I dati odierni suggeriscono che vi sia ancora molta strada da percorrere per raggiungere il raffreddamento occupazionale e dei salari auspicato dalla Fed”.
Inoltre, il governatore della Fed di Richmond Barkin, noto per la sua posizione più rigorosa, ha dichiarato il 3 gennaio 2024 che non c’è un “pilota automatico inserito” e che un atterraggio morbido non è garantito. Ha sottolineato che l’inflazione potrebbe rimanere sopra il target e che i dati sulla crescita e sull’inflazione saranno cruciali per le future decisioni di politica monetaria.
“In tale contesto di incertezza, a dispetto del mercato, non prevediamo dunque alcun taglio dei tassi prima di settembre 2024“, scrivono gli economisti Mario Di Marcantonio e Simone Zava.
(Foto: Studio Republic su Unsplash)