(Teleborsa) – La Commissione bilancio del Senato lavorerà su circa 300 emendamenti parlamentari al decreto anticipi di cui circa 50-60 non onerosi e quindi potenzialmente approvabili. È quanto emerso dalla riunione tra governo e maggioranza sulle proposte di modifica al provvedimento che ha preso il via oggi pomeriggio. “La scrematura ha portato a 250-300 emendamenti – ha riferito uno dei relatori, Dario Damiani (FI), a margine dei lavori della Commissione – molti con pareri negativi, sono circa un terzo dei 950 presentati”. Le votazioni inizieranno mercoledì e andranno avanti tutta la settimana. “Dobbiamo chiudere giovedì o venerdì al massimo, questa settimana – ha aggiunto Damiani – dobbiamo chiudere il dl anticipi che va in aula la settimana prossima in parallelo inizieremo la settimana prossima tutto il lavoro sulla legge di bilancio”. Il presidente della Commissione Nicola Calandrini(FdI) ha spiegato che “sono 300 gli emendamenti sui quali il governo ha lavorato e preparato le relazioni tecniche. Di questi 50-60 sono ordinamentali e quindi potenzialmente possono avere l’approvazione del governo. Sugli altri 600 non si lavora perchè non hanno copertura finanziaria”.
Dopo il primo giro di incontri che ha occupato la mattinata – al quale hanno preso parte, tra gli altri, Calandrini (Fdi), i relatori del provvedimento Claudio Borghi (Lega), Vita Maria Nocco (FdI), Damiani, i capigruppo di maggioranza al Senato e, per il governo, il sottosegretario all’economia, Federico Freni – nel pomeriggio, a partire dalle 13.30, si sono svolti bilaterali con i gruppi di opposizione: Italia Viva, Pd, Movimento 5 Stelle e le componenti del gruppo Misto come Avs ed Azione.
“Non arrivano emendamenti del governo stasera al decreto anticipi” ha detto Freni, al termine della tornata di incontri in Senato con le forze di opposizione sulle modifiche al provvedimento. Le riunioni al Senato del governo sulle modifiche al decreto anticipi con la maggioranza e i gruppi di opposizione riprenderanno domani pomeriggio. Lo hanno riferito le forze di minoranza al termine della tornata di incontri di oggi. L’ipotesi è che si tenga alle 17 una riunione con la maggioranza e alle 18 con le opposizioni.
“Non si può procedere all’esame del dl anticipi senza una presa di posizione chiara del governo su cosa intenda fare – ha detto il capogruppo del Pd in Commissione bilancio del Senato, Daniele Manca, al termine della riunione con il governo sulle modifiche al provvedimento –. Continua un gioco delle tre carte che è poco utile per il Paese e molto dannoso per il Parlamento. Annunciano emendamenti del governo quando ci sono tanti emendamenti dei parlamentari che potrebbero essere utili a dare e risolvere cose negative che vanno modificate. Il governo ha annunciato emendamenti sul dl anticipi quindi intende intervenire direttamente ma non possiamo procedere ad approvare emendamenti in Commissione fino a quando non sono chiare le proposte del governo. Perché poi a queste proposte del governo noi presenteremo subemendamenti”.
“Sul superbonus il governo conferma che non ci sarà nessun tipo di intervento” ha detto il capogruppo M5S in Senato, Stefano Patuanelli, al termine dell’incontro con il governo sulle modifiche al dl anticipi.
“Siamo di fronte ad un governo che non dà risposte al Paese. Vorrei sottolineare che c’è un problema sulla questione del superbonus e su questo né qui né sulla legge di bilancio è prevista una risposta. Qui ci va di mezzo il Paese, i lavoratori e le imprese, questo è il dato” ha detto il capogruppo del gruppo Misto in Senato, Tito Magni(AVS), al termine dell’incontro col governo sulle modifiche al decreto anticipi.
“Introdurre un nuovo criterio di riparto del Fondo per il Trasporto pubblico locale, attribuendo alle singole regioni una quota pari al 5% del fondo sulla base dei risultati raggiunti in termini accessibilità ai mezzi pubblici da parte delle persone con disabilità”. È quanto chiede un emendamento di Italia Viva al Decreto Anticipi, in discussione in commissione bilancio del Senato. “Una battaglia di civiltà per premiare quelle aziende del trasporto pubblico che hanno effettivamente aumentato il numero di servizi e posti offerti alle persone con mobilità ridotta – spiega Paita – Una norma di buon senso, indispensabile per permettere alle persone con disabilità di accedere più facilmente al trasporto pubblico locale. Chiediamo anche che le app e i siti internet indichino con precisioni i percorsi accessibili ai disabili”.