(Teleborsa) – , società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella produzione di componenti per elettrodomestici, ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con ricavi di vendita adjusted pari a 176,3 milioni di euro, inferiori dell’11,4% rispetto ai primi nove mesi 2022 (-18,1% a parità di perimetro). L’EBITDA adjusted è stato di 24,4 milioni di euro, pari al 13,8% delle vendite e in riduzione del 19,4% rispetto ai 30,2 milioni di euro (15,2% del fatturato) del 2022. Il risultato netto adjusted è stato di 8,4 milioni di euro (17,5 milioni di euro nei primi nove mesi 2022).
“Nel terzo trimestre il Gruppo Sabaf ha conseguito una crescita dei ricavi (12,6%) e dell’EBITDA (69%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nonostante un mercato rallentato dall’andamento degli indicatori macroeconomici (inflazione) e dalle accentuate tensioni geopolitiche”, ha commentato l’AD Pietro Iotti.
“Lo scenario sfavorevole non ha tuttavia rallentato l’esecuzione del Piano Industriale – ha aggiunto – Il percorso di crescita internazionale e di diversificazione della gamma di prodotto è proseguito nel terzo trimestre con l’acquisizione della maggioranza della statunitense Mansfield Engineered Components (MEC), che ci ha consentito di diventare il primo produttore mondiale di cerniere per elettrodomestici. Le prime attività d’integrazione hanno confermato le elevate sinergie tecniche e commerciali attese dall’operazione”.
“Proseguono secondo i piani anche i progetti strategici (componenti per la cottura a induzione, nuovi stabilimenti produttivi in India e Messico) dai quali è atteso un importante contributo a partire dall’inizio del 2024 – ha sottolineato Iotti – In base al portafoglio ordini ci attendiamo per il quarto trimestre un incremento dei ricavi sia rispetto al terzo trimestre 2023, sia rispetto al quarto trimestre 2022 anche a parità di perimetro”.
Al 30 settembre 2023 l’indebitamento finanziario netto è pari a 83,7 milioni di euro, a fronte di un patrimonio netto consolidato di 172,5 milioni di euro.