(Teleborsa) – Banca Ifis “è concentrata sulla buona gestione del core business, mantenendo gli investimenti”, e mostrando una “continua enfasi sullo short term lending con interessanti rapporti rischio/rendimento”, mantenendo cioè un balance sheet “short”, per rispondere in modo efficace al rallentamento macroeconomico che sta emergendo in Italia, con imprese più caute. Lo ha affamato Frederik Geertman, amministratore delegato di , nella call che ha seguito la pubblicazione dei risultati al 30 settembre 2023.
L’AD ha spiegato che “l’attività commerciale nel terzo trimestre 2023 riflette la stagionalità tipica del mercato e del terzo trimestre”, mentre nel factoring “dopo la forte resilienza dei mesi precedenti, il mercato mostra alcuni segnali di rallentamento a causa del calo delle fatture e della domanda di credito”, ma la crescita di Banca Ifis rimane “al di sopra del mercato mantenendo disciplina su sottoscrizione e pricing”. Sul fronte del leasing, “dalla fine di agosto abbiamo visto i primi segni di ritardi nelle decisioni in materia di capex da parte delle PMI”.
Geertman ha spiegato che “la qualità dell’attivo è confermata e le overlay esprimono pienamente la prudenza della banca”, con LLP del terzo trimestre a 15 milioni di euro e la qualità dell’attivo che è protetta da overlay stabili a 65 milioni di euro. Il “costo del rischio è ora più normale per una banca come la nostra”, ha sottolineato.
Il numero uno di Banca Ifis ha detto che “nel nostro book non si stanno materializzano segnali di macro credit risk“, con “le aziende che sono piuttosto liquide (giorni di pagamento nel factoring inferiori al livello del 2022) e probabilità di default stabile, e quindi – anche se c’è un rallentamento della crescita economica e vediamo altri segnali di difficoltà come quelli in alcune industrie – non si sta materializzando questo rischio nel nostro book”.
Sul fronte del funding, ha spiegato che “la liquidità disponibile è prevista superiore a 1 miliardo di euro post rimborso TLTRO, mentre la liquidità disponibile è a 1,7 miliardi di euro al 30 settembre 2023, al di sopra del nostro livello target e forse leggermente inefficiente, ma questi livelli per l’emissione anticipata di un prestito obbligazionario senior per ragioni prudenziali”.
Secondo la nuova dividend policy, “ci saranno dividendi complessivi potenziali pari a 110 milioni di euro (oltre 2 euro per azione), di cui 63 milioni di euro (1,2 euro per azione) come acconto sul dividendo in pagamento il 22 novembre 2023”. Il dividend yield 2023 è al 12,3%.