(Teleborsa) – Con circa il 40% delle aziende europee che hanno pubblicato la trimestrale, la crescita degli utili europei del terzo trimestre è pari al -7% su base annua. Lo afferma Global Research in una ricerca sul tema. Nonostante una serie di delusioni di alto profilo, il tasso di esecuzione è comunque migliore di quanto previsto dal consensus del -13% in questa fase della stagione dei rendiconti.
Il settore energia rimane il principale ostacolo alla crescita dell’EPS, come nel secondo trimestre, con una crescita dell’EPS al netto dell’energia pari al +8%. I finanziari sono il principale contributo positivo, con una crescita dell’EPS del settore ex finanziario che si attesta al -19%.
Gli analisti di BofA sottolineano come solo il 34% delle aziende ha battuto le attese sulle vendite, il livello più basso dal primo trimestre del 2014 e ben al di sotto della media di lungo periodo del 52%, con una sorpresa mediana sulle vendite pari al -1% (ovvero l’azienda mediana riporta risultati sotto le attese dell’1%), un minimo storico, con dati che risalgono al 2013.
Il quadro degli utili è più incoraggiante, con il 54% delle aziende che finora ha battuto le attese a livello di EPS, in linea con la media storica, e che ha resistito meglio del livello implicito dalle deboli letture macroeconomiche dell’Eurozona nel terzo trimestre. La sorpresa mediana dell’EPS è al 3%, in calo rispetto al 7% del secondo trimestre, ma ancora a livelli medi.
La capacità di battere le attese a livello di EPS per le aziende europee core (ovvero quelle tedesche e francesi) sono particolarmente deboli, al 26%, con risultati sopra le attese delle vendite solo al 20%, mentre i paesi periferici (Italia e Spagna) se la sono cavata meglio finora, con risultati sopra le attese dell’EPS al 75% e delle vendite al 67%.