(Teleborsa) – , azienda leader nei servizi di protezione, deposito bagagli, prodotti e servizi accessori ai viaggiatori, intende cavalcare la ripresa dei viaggi turistici internazionali per aumentare significativamente la propria dimensione, riprendere l’M&A e la distribuzione del dividendo, e fare un uplisting su mercati più prestigiosi e con maggiore liquidità rispetto a quelli in cui attualmente è quotata. Tutto ciò è compreso nel piano al 2027, recentemente rivisto dopo l’ottima prima parte dell’anno, che prevede ora un 2023 con ricavi a 31,1 milioni di euro, EBITDA a 10,6 milioni e utile di 3,7 milioni; questi numeri dovrebbero salire al 2027, rispettivamente, a 38,2 milioni, 14 milioni e 6,3 milioni.
“Il nuovo piano industriale è un piano “as is”, nel senso che non prevede nuove concessioni e non tiene conto della nostra ambizione di riprendere il percorso di acquisizioni che è stato interrotto durante gli ultimi anni per il Covid – dice a Teleborsa il fondatore e CEO Rudolph Gentile – Intanto, affrontiamo questo momento di grande ripartenza del settore con un gruppo riorganizzato e dai fondamentali ristrutturati, e contiamo dal 2025 di tornare con cassa positiva e probabilmente l’obiettivo è quello di ricominciare a distribuire dei dividendi”.
Operando 127 negozi in 42 aeroporti di 13 paesi, l’offerta del gruppo comprende il confezionamento dei bagagli, gli accessori da viaggio, la pesatura dei bagagli, il monitoraggio dei bagagli e l’assistenza per i bagagli smarriti. Il driver principale del piano sarà la crescita di questi servizi “core”, ma l’ambizione è di espandersi anche in altri. “L’obiettivo è quello di ampliare il perimetro di attività in numerosi servizi del mondo aeroportuale, diventando un player complementare ai grandi gruppi del travel retail che oggi fanno food & beverage con i vari negozi dentro gli aeroporti: la nostra idea è quella di consolidare e aggregare tutto il mondo dei servizi come lounge, cambi valuta e altri”, spiega Gentile.
Un altro upside del piano sono le acquisizioni, considerando che il mercato dei servizi di protezione bagagli è frammentato e offre interessanti opportunità di consolidamento. Secondo dati forniti dalla società, i tre principali player detengono circa il 20% del mercato globale (quote calcolate come % del volume di passeggeri in transito negli aeroporti in cui opera ciascuna società), con TraWell che è il leader globale con una quota di mercato del 7,2%. Il 70% del mercato non è ancora penetrato o è controllato da piccoli operatori locali che forniscono servizi in un unico aeroporto.
“Per l’M&A, non abbiamo limiti geografici, quindi stiamo valutando varie situazioni un po’ sparse dall’Europa all’Asia – afferma il CEO – Poi ci sono i mercati emergenti come l’Africa e il Medio Oriente, che sono altre opportunità interessanti per il nostro business e che magari aggrediamo in un altro modo”.
Il gruppo adotta infatti una strategia mirata per ogni nuova area di sviluppo, volta a massimizzare il ritorno e abbassare i costi di investimento e operativi. Per gli aeroporti maggiori e in Europa c’è il modello diretto, con gare dirette per concessioni d’area ed M&A nei confronti di concorrenti. Per aeroporti piccoli e a livello globale viene adottato il modello franchising, mentre per nuove regioni o aree accomunate da una certa cultura il modello è quella della joint venture con un partner locale, a cui Trawell fornisce tecnologia e servizi a valore aggiunto.
L’aggiornamento del piano migliora anche le proiezioni sulla posizione finanziaria netta, con i flussi di cassa prodotti dalla gestione che sono coerenti con la riduzione del debito. “Sicuramente l’aspetto principale e più importante è che già sostanzialmente a metà piano, quindi nel 2025, noi traguardiamo una posizione finanziaria netta che torna positiva, rispetto ovviamente agli anni Covid e post-Covid in cui naturalmente abbiamo dovuto fare debito – dice il CFO Gianluca Farioli – In sostanza, i flussi generati della gestione ci permettono perfettamente di ripagare il debito assunto durante il periodo Covid e il debito precedente che era figlio invece di operazioni di M&A”.
In merito al difficile contesto macro e al significativo rialzo dei tassi, “la maggior parte del nostro debito finanziario è a tasso variabile, anche se circa il 40% di esso è coperto da derivati di copertura tasso, quindi stiamo edulcorando l’effetto dell’aumento dei tassi grazie alle coperture che avevamo previsto nel momento in cui abbiamo acceso i finanziamenti”, aggiunge Farioli.
Un punto importante del piano è il potenziamento delle investor relations per far crescere la base di investitori, mirando a un pool più ampio rispetto al passato e fornendo una comunicazione finanziaria più approfondita. Rispetto alla situazione attuale, con le azioni scambiate su Euronext Growth Milan e OTCQX New York, entro il 2027 il piano prevede uplisting, rispettivamente, su Euronext STAR Milan e Nasdaq. Ciò si accompagnerà ad un aumento della ricerca (con una banca USA che si affiancherà a ) e a un aumento della comunicazione finanziaria (con trimestrali, lettera del CEO, Investor Day e call sui risultati).
“Ad oggi partiamo già con una doppio listing, quindi c’è un’azione in euro per gli europei e un’azione in dollari per gli americani, ma la liquidità del mercato americano ci interessa molto e ci piacerebbe essere un’azienda con un parco investitori in America – spiega l’IR Advisor Edoardo Zarghetta – Questo porta anche a una organizzazione mentale del business più internazionale e più comunicativa, e per raggiungere più investitori in America pensiamo di fare il salto verso uno dei due mercati principali americani”.
Nel frattempo, la società sta incontrando sempre più investitori oltreoceano, nonostante il momento non sia facile. “Abbiamo già incontrato tanti investitori negli Stati Uniti, cominciando a seminare per i prossimi anni – dice Zarghetta – Dobbiamo dire che lo stiamo facendo nel periodo forse più duro degli ultimi 25 anni del mercato, con dei tassi di interesse in America a livelli altissimi e liquidità prosciugata sulle small cap. Quindi quello che stiamo facendo è lavorare per incontrare gli investitori, raccontare la nostra storia, raccogliere contatti ed essere pronti per quando cresceremo ancora e i mercati si riapriranno“.
Intanto, si stanno registrando variazioni nel capitale sociale, con Truestar Real Estate che pochi giorni fa ha superato la soglia rilevante del 10%, dopo aver raggiunto il 5% a inizio luglio. La società fa capo a Fabio Talin, che controlla anche TrueStar Group, concorrente di TraWell nei servizi di protezione bagagli. I vertici di TraWell affermano di non avere visibilità sulle operazioni dell’azionista e che non ci sono contatti in corso, ed esprimono serenità sulla struttura azionaria.