(Teleborsa) – L’aumento del prezzo del gas non deriva da problemi sulle forniture dal Medioriente. Lo ha spiegato il Ceo dell’ Claudio Descalzi, a margine della Conferenza OMC 2023 di Ravenna.
“Siete testimoni che ci sono stati impatti sul gas”, ha detto il manager, ricordando che il prezzo è salito dai 38 euro a 50 euro per Mgw/ora e ribadendo che “al momento non c’è nulla di preoccupante” e “sulle forniture non ci sono impatti”. “A parte il giacimento di Tamar che è stato fermato in modo precauzionale dalle autorità israeliane – ha ricordato Descalzi – non ci sono grossi impatti sulla produzione di gas”.
“L’inverno che sta arrivando – ha precisato – sta portando tensioni per chi non ha gas proprio, come ad esempio l’Europa. Su questo c’è un po’ di preoccupazione”.
Il Ceo di Eni ha poi spiegato che con l’Algeria è stata fatta “una rivisitazione dei progetti”, ma “non cambia assolutamente nulla”. Con il ministro algerino e con il nuovo capo di Sonatrach – ha spiegato Descalzi – si sono “passate in rassegna tutte le attività, da ultima anche la cattura della Co2” ed anche “il monitoraggio satellitare delle fuggitive di metano”.
Il manager ha ricordato che “Plenitude sta crescendo nelle rinnovabili a una velocità importante” ed il management è “in discussione anche avanzata con un investitore strategico”. “E’ importante – ha precisato – perché in un mercato così’ agitato, definire il floor, un punto dove ci sono investitori pronti a investire, è fondamentale”.