(Teleborsa) – Con la riforma del Patto di stabilità e di crescita “è cruciale raggiungere consensus su regole realistiche e, anche dato il contesto attuale di alti tassi, dobbiamo riportare le finanze pubbliche in carreggiata mentre assicuriamo risorse per gli investimenti”. Lo ha affermato il Vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin. “La situazione geopolitica – ha aggiunto in riferimento alla tensione in Medio Oriente e alla guerra in Ucraina – resta altamente incerta”.
La Commissione Europea non vede margini per concordare una “golden rule” sugli investimenti, nella riforma del Patto di stabilità e di crescita, e il vicepresidente Valdis Dombrovskis ribadisce che il 3% sul deficit-PIL “è effettivamente il limite massimo, e non un obiettivo”, peraltro la proposta della Commissione “mantiene questa logica”, ha detto Dombrovskis a margine dell’Ecofin durante il quale si è tornati a discutere della revisione delle regole Ue sui conti pubblici. Incalzato sulle richieste di “golden rule”, cioè di scomputo delle spese per investimenti di altro tipo dal calcolo dei deficit, “la proposta della Commissione prevede già degli incentivi per gli investimenti, se vanno in linea con le priorità Ue – ha risposto -. Consente agli Stati membri di estendere il periodo di aggiustamento da quattro fino a sette anni”. “Al tempo stesso stiamo ascoltando attentamente le discussioni tra i paesi membri e sulle nuove possibilità. Da quello che sentiamo – ha affermato – non ci sta nessun consenso vicino sulla cosiddetta golden rule”.
Dombrovskis è stato poi interpellato sulle dichiarazioni del ministro delle Finanze della Germania, Christian Lindner, che ha rimarcato come il 3% al deficit-Pil vada inteso come un limite massimo (il tedesco ha anche chiesto di creare un requisito supplementare al ribasso per “i tempi normali”). “Vorrei sottolineare che il 3% è effettivamente un limite massimo nel sistema attuale”. E non un obiettivo: “nel sistema attuale gli obiettivi sono quelli strutturali di medio termine – ha ricordato -. Il 3% è il limite e la nostra proposta mantiene questa logica. Quindi mentre gli Stati membri attuano i loro piani, che devono portare il deficit su una traiettoria di calo sostenibile, devono prudentemente mantenere i disavanzi sotto il 3% del PIL”.
Sulla riforma del Patto di stabilità e di crescita, all’Ecofin “i ministri hanno espresso i loro punti di vista in maniera costruttiva e hanno mostrato determinazione a raggiungere un accordo” per la fine dell’anno. Lo ha riferito Nadia Calvino, vicepremier e ministro delle Finanze della Spagna, paese che ha la presidenza di turno dell’Ue, nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin. Oggi “abbiamo ascoltato tutti e penso che ci siamo capiti meglio. Lavoreremo intensamente per raggiungere un accordo prima della fine dell’anno”, ha concluso