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Nucleare, anche Salvini e Urso a favore: poniamo le basi in questa legislatura

(Teleborsa) – Anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha confermato l’impegno del governo sul nucleare. “Quando si parlava di nucleare c’era il fuggi fuggi generale. Poi è cambiato il mondo e questo ci impone di riflettere senza ideologia”, ha dichiarato a un convegno sul nucleare e riferendosi a quanto sta accadendo in Ucraina e Israele. Sul nucleare e più in generale sulle infrastrutture strategiche “c’è il sostegno dell’intero governo, stiamo cercando di pianificare”.

Sul ritorno al nucleare green, ha aggiunto Salvini, “ho chiesto ad alcuni tecnici quanto tempo ci mettiamo se partiamo domani, nel 2024, superando il dibattito ideologico su referendum si e referendum no. La risposta è che ci vogliono 7-8 anni, il che significa che nel 2032 si può accendere il primo interruttore”. Salvini ha poi affermato che sarebbe d’accordo con l’apertura della prima nuova centrale nucleare a Milano. “L’ho detto 2-3 anni fa, la prima centrale la vorrei a Milano. Apriti cielo. Lancio un segnale politico: è facile dire sì al nucleare, ma nella provincia a fianco”. “Io da milanese lo vorrei un reattore di ultima generazione nella mia città – ha aggiunto – perché sono convinto che sia energia pulita, sicura e costante”.

Facendo riferimento alle parole del ministro Salvini sulla possibilità di aprire una centrale nucleare in 8-9 anni, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha aggiunto che in questa legislatura si devono “porre le basi perché ciò accada, nella prossima altri potranno inaugurare la centrale. Credo che questo si chieda a questo governo per l’obiettivo dell’autonomia energetica“.

“Dobbiamo riaprire consapevolmente la strada per reattori nucleari di nuova generazione per produrre quell’energia che serve alle imprese e alle famiglie – ha dichiarato nel suo intervento – soprattutto per quello che sta accadendo nel mondo. Ci stiamo liberando con grande difficoltà dalla dipendenza del gas russo. La nuova guerra nel Medio Oriente oltre ad aver avuto degli impatti sul prezzo del gas può averlo su quello del petrolio. Dobbiamo essere consapevoli di ridurre la dipendenza e raggiungere l’autonomia strategica energetica. Bisogna andare avanti su questa strada”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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