(Teleborsa) – Le fughe di notizie dall’Eurosistema hanno “effetti considerevoli” sull’opinione pubblica e innescano reazioni del mercato che sono “costantemente più ampie” di quelle degli eventi placebo e spesso più grandi di quelle delle dichiarazioni attribuite dai membri dell’organo decisionale della BCE, il Consiglio direttivo. Sono le conclusioni di uno studio della stessa Banca centrale europea sui cosiddetti “leaks”, ovvero fughe di notizie provenienti dall’istituzione che possono potenzialmente avere effetti profondi sul processo decisionale e possono influenzare le opinioni del pubblico, danneggiare la credibilità e la reputazione dell’istituzione e ridurre la flessibilità del processo decisionale.
Secondo lo studio, i leaks contrastano le tendenze prevalenti nelle aspettative del mercato e indeboliscono l’effetto degli annunci politici ufficiali sulle aspettative a lungo termine. Inoltre, la fuga di notizie pre-meeting non avvicina le aspettative del pubblico al risultato politico finale. “Ciò suggerisce che le fughe di notizie provengono in gran parte da addetti ai lavori con opinioni di minoranza, ma anche che il Consiglio direttivo non è bloccato da divulgazioni anonime”, si legge nel documento.
Lo studio ha analizzato un database di fughe di notizie relative alla politica monetaria (a volte etichettate come “sources stories“), compresi i loro timestamp precisi, filtrando gli archivi Reuters, Bloomberg e Market News International tra il 2002 e il 2021.
Nell’intero campione, la stragrande maggioranza delle fughe di notizie riguarda i tassi ufficiali e la politica monetaria non convenzionale. Le divulgazioni anonime generalmente si concentrano attorno alle riunioni di politica monetaria. Viene osservato un notevole spostamento nella tempistica delle fughe di notizie da prima delle riunioni di politica monetaria a dopo le riunioni dal 2015. Questo recente cambiamento è guidato dalle fughe di notizie relative alla politica monetaria non convenzionale, viene sottolineato.
Nel complesso, “anche se molte fughe di notizie sembrano aggiungere rumore alle comunicazioni ufficiali delle banche centrali, hanno comunque un impatto considerevole sui mercati finanziari – una scoperta che è in linea con i modelli che formalizzano gli effetti dei resoconti dei media sugli agenti economici – si legge nelle conclusioni – Di conseguenza, gli operatori di mercato sembrerebbero stare meglio se trattassero con cautela la maggior parte delle fughe di notizie sulla politica monetaria dell’Eurosistema”.