(Teleborsa) – Al summit di Nuova Delhi lo scoglio principale nella dichiarazione conclusiva resta l’Ucraina, viste le resistenze di Pechino e ovviamente di Mosca, rappresentate al vertice rispettivamente dal premier Li Qiang e dal ministro degli Esteri Serghei Lavrov. Proprio l’assenza a sorpresa del presidente cinese Xi Jinping e quella scontata del capo del Cremlino Vladimir Putin hanno rafforzato i timori sul fatto che Pechino e Mosca puntino a boicottare un compromesso accettabile per tutti. “È fatto quasi tutto, restano ormai divergenze solo sulla guerra in Ucraina”, hanno fatto sapere fonti diplomatiche italiane alla vigilia del G20. La maggior parte dei Paesi, viene spiegato, si è data l’obiettivo di menzionare l’aggressione russa ed è d’accordo anche la presidenza indiana, ma c’è l’irrigidimento della Russia, spalleggiata molto dalla Cina. Si cerca un’intesa a 20, in alternativa a “19+1” o almeno a “18+2”: in questi casi, sarebbe un passo indietro rispetto al consenso a 20 di un anno fa a Bali.
Intanto Cina, Russia e guerra in Ucraina sono completamente assenti dalla dichiarazione congiunta Usa-India resa nota lla fine dell’incontro tra Joe Biden e il premier indiando Narendra Modi. Nei 29 punti della nota, infatti, si va dall’Onu all’Indopacifico alla cooperazione tecnologica e sul clima ma non si menzionano i temi del giorno e del G20.
Il fattore più destabilizzante resta l’aggressione di Mosca contro Kiev che “ha aumentato i prezzi di cibo ed energia e siamo consapevoli dei rischi per la crescita globale – ha detto la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen – la cosa più importante che potremmo fare per la crescita globale è che la Russia metta fine alla sua brutale guerra contro l’Ucraina”. Quanto alla Cina, Yellen, incontrando i media a New Delhi, ha osservato che “c’è un rallentamento dell’economia” che “richiede politiche di aggiustamento. Monitoriamo, – ha sottolineato – ma non vedo significativi effetti sugli Usa”.
Oggi a Nuova Delhi Yellen ha incontrato il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti. “Nel lungo e costruttivo confronto – riferisce il Mef – Giorgetti ha sottolineato come il G20 può continuare ad essere una via promettente per fornire maggiore sostegno ai Paesi più poveri”. Un colloquio – sottolinea il Ministero – “molto cordiale e amichevole” nel quale Giorgetti “ha illustrato l’agenda italiana del G7 per il 2024 ribadendo che sempre maggiori risorse devono essere utilizzate in primis per i paesi africani più colpiti da siccità e dalle conseguenze della guerra in Ucraina”. Giorgetti che di consueto vede separatamente Yellen in occasione di ogni G20 per uno scambio di idee, ha ribadito che “in un mondo sempre più frammentato la cooperazione tra amici è cruciale”. Sarà, inoltre, “cruciale – sottolinea il Mef – gestire il progetto della tassazione minima globale (i cosiddetti due pilastri, l’altro è la definizione comune di una tassazione extra nei paesi dove le aziende operano maggiormente) che stanno incontrando difficoltà di attuazione”. Giorgetti si è anche soffermato sulla situazione economica italiana, sulla condivisione degli aiuti all’Ucraina attaccata dalla Russia (uno dei temi centrali di ogni G20).
Yellen – fa sapere il Dipartimento del Tesoro Usa – “ha espresso il sostegno degli Stati Uniti per un aumento equi-proporzionale delle quote del Fondo Monetario Internazionale e ha incoraggiato la collaborazione italiana per aumentare la capacità di finanziamento agevolato della Banca Mondiale. La Segretario del Tesoro – si legge nella nota stampa – ha chiesto informazioni sulle prospettive economiche dell’Italia.