(Teleborsa) – Nel 2022 gli asset infrastrutturali gestiti da F2i hanno positivamente contribuito alla crescita del sistema Paese. Il Valore Economico Generato ha raggiunto gli 11,5 miliardi di euro, in crescita di circa il 42% rispetto al 2021. Il Valore Economico Distribuito ad azionisti e stakeholder (dipendenti, fornitori, pubblica amministrazione e finanziatori) ha superato i 10 miliardi di euro (+39%). Tali risultati confermano la rilevanza per il sistema economico del ruolo svolto da F2i, il cui obiettivo è la creazione di valore per i propri investitori e stakeholder, attraverso la trasformazione in progetti sostenibili di economia reale delle risorse finanziarie affidate in gestione. È quanto emerge dal Rapporto di Sostenibilità Integrato 2022 pubblicato da F2i Sgr, il principale gestore italiano di fondi infrastrutturali.
Agli ottimi risultati conseguiti dal punto di vista economico, – fa sapere F2i in una nota – si è accompagnata la conferma e il rafforzamento dell’attenzione di F2i verso le tematiche ESG, sia a livello di SGR che delle società del portafoglio gestito. La governance ESG è stata rafforzata con l’istituzione di una unità organizzativa ad essa dedicata e con l’estensione delle responsabilità` del comitato endo-consiliare “Controllo e Rischi” ai temi della sostenibilità. Il “Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità” ha ora anche il compito di supportare il Consiglio di Amministrazione della SGR nelle valutazioni e decisioni relative a tali tematiche. Tutti i Fondi costituiti dopo l’entrata in vigore del Regolamento (UE) n. 2019/2088 (SFDR) sono stati costituiti come Fondi ex art. 8 SFDR, a dimostrazione del forte impegno della stessa a promuovere, mediante l’impiego dei capitali di detti Fondi, caratteristiche ambientali e sociali degli asset oggetto di acquisizione, al contempo apportando dei miglioramenti nel governo societario delle partecipate. Le numerose strategie messe in atto dalla SGR hanno portato così ad un aggiornamento del rating GRESB Infrastructure Fund Assessment, con un risultato relativo alla management component pari a 29/30esimi, superiore al benchmark di mercato. F2i ha inoltre aderito all’UN Global Compact, volto a promuovere dieci principi su diritti umani, lavoro, ambiente e lotta alla corruzione. Il più rilevante impegno in ambito ESG della SGR ha riguardato le attività di engagement delle partecipate e la rendicontazione delle performance ESG. Nel 2022, infatti, tutte le società hanno redatto il proprio rapporto di sostenibilità, nonostante l’obbligo di carattere normativo fosse in capo soltanto a 4 delle 20 partecipate dai Fondi Equity gestiti dalla SGR rendicontate nel RSI 2022. A ciò si aggiunga che 17 società hanno definito, su base esclusivamente volontaria, un piano triennale ESG, strumento fondamentale per intraprendere un percorso di miglioramento verso un modello sempre più sostenibile. L’attività di engagement della SGR ha dunque condotto tali società a una più estesa riflessione sull’impatto, anche ambientale e sociale, delle proprie attività e, conseguentemente, sulla gestione di tali aspetti, contribuendo così a diffondere una cultura della sostenibilità ad un sistema di imprese che, a fine 2022, coinvolgeva oltre 23mila addetti e un ampio numero di fornitori.
Per quanto riguarda il contributo ambientale, le emissioni dirette e indirette si sono ridotte nel 2022 di quasi il 4% rispetto al 2021. Si evidenzia un miglioramento trasversale dell’intensità carbonica su tutte le filiere, in particolare aeroporti, reti di telecomunicazioni e nella filiera delle energie per la transizione. L’attività svolta da quest’ultima filiera nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ha consentito di evitare emissioni per 1,2 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti.
Con riferimento agli aspetti sociali, si segnala che l’89% degli oltre 23mila dipendenti delle aziende rendicontate è costituito da lavoratori con un contratto a tempo indeterminato e che le ore di formazione, mediamente pari a 18 per dipendente, sono aumentate del 63% rispetto al 2021.
Per quanto riguarda la governance, da segnalare che i consigli di amministrazione delle società partecipate nel 2022 sono costituiti per il 35% dal genere meno rappresentato, percentuale in aumento del 3% rispetto al 2021.