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Eurozona, profilo investitori in corporate bond cambiato molto negli anni

(Teleborsa) – Il mercato delle obbligazioni societarie non finanziarie nell’area euro è cresciuto notevolmente nell’ultimo decennio poiché le emissioni hanno risposto alla forte domanda del settore pubblico e privato. Ciò è diventato particolarmente pronunciato dopo l’introduzione del programma di acquisto per il settore societario (CSPP) della Banca centrale europea nel 2016. È quanto evidenzia uno studio pubblicato dalla BCE all’interno dell’ultimo Economic Bulletin.

A causa delle emissioni nette sostenute, l’ammontare di obbligazioni idonee CSPP in circolazione è raddoppiato tra il 2016 e il 2022 per un totale di 1,5 trilioni di euro. Al netto delle partecipazioni dell’Eurosistema, è cresciuto di circa il 50% fino a raggiungere 1,1 trilioni di euro nel 2022. “Nonostante la crescita sostanziale in questo segmento, nel periodo non si è osservata una tendenza al rialzo degli swap spread sulle obbligazioni idonee, il che suggerisce che le nuove emissioni sono state accolte da forti richiesta”, si legge nello studio.

Viene anche evidenziato che la distribuzione delle obbligazioni ammissibili CSPP nel settore privato è cambiata “in modo significativo dal 2016 in poi”, con un calo della presenza relativa di società di assicurazione e fondi pensione (ICPF). Nel 2016, gli ICPF dell’area euro erano i maggiori detentori di obbligazioni ammissibili al CSPP, con una quota di mercato del 41%. Successivamente, la loro quota di mercato è costantemente diminuita, scendendo al 24% entro la fine del 2022. Il calo è “attribuibile non solo all’aumento delle partecipazioni CSPP dell’Eurosistema, ma anche ai fondi di investimento (IF) e agli investitori stranieri che hanno aumentato le loro partecipazioni a un ritmo più veloce rispetto agli ICPF”, viene evidenziato. Di conseguenza, la base di investitori del settore privato è diventata meno concentrata, con le partecipazioni degli IF che recentemente sono diventate più grandi di quelle degli ICPF.

Secondo lo studio, i cambiamenti nella distribuzione dei bond holdings, in condizioni di basso stress di mercato, una risposta più forte della domanda del settore privato di obbligazioni societarie non finanziarie dell’area euro agli aumenti degli spread.

Viene infatti osservato che gli ICPF mostrano un’elasticità negativa della domanda di obbligazioni societarie rispetto agli spread (ovvero riducono le loro partecipazioni in titoli idonei CSPP quando gli spread aumentano), mentre gli IF, gli investitori esteri e le banche tendono ad aumentare le loro partecipazioni ammissibili CSPP quando gli spread aumentano.

In definitiva, la maggiore reattività della domanda del settore privato agli spread suggerisce un impatto attenuato degli aumenti dell’offerta di obbligazioni sugli spread.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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