(Teleborsa) – “Il nostro è un paese che ha un livello della contrattazione collettiva nazionale molto esteso, ha una copertura molto importante. Il salario minimo è un tema che va affrontato così come lo vuole affrontare la presidente Meloni, aprendo ad un confronto e ad un ragionamento complessivo. Non è importante fissare un numero, ma fare in modo i salari in Italia possano essere adeguati alle esigenze delle famiglie e che tengano conto anche di altri temi importanti, come l’aumento della produttività”. Lo ha detto la ministra del lavoro, Marina Calderone intervenuta ad Agorà su Rai3.
“Il reddito di cittadinanza così come concepito non ha contribuito a creare lavoro, ha sostenuto la lotta alla povertà ma non ha accompagnato al lavoro”, ha aggiunto il Ministro spiegando che “Il governo non odia i poveri, la vera ricetta contro la povertà è il lavoro, ed è questo concetto alla base della riforma del Rcd del governo Meloni”.
Calderone ha anche replicato alle critiche mosse dall’ex presidente della Camera Roberto Fico, sottolineando ad Agorà estate su Rai3 che “non sono un soggetto che vuole soffiare sul vento della polemica, ho sempre cercato di avere una cifra tecnica, quindi fare delle riflessioni che portassero poi a delle evidenze”. A tal proposito la Calderone ha detto che le cifre che indicano in 500mila i soggetti che perderanno il beneficio del Rdc: “È un dato che non torna con quelle che sono le evidenze del ministero, coloro i quali usciranno dal circuito del Rdc, perché non sono in condizione di fragilità, sono 200 mila e su questi intervengono una serie di misure”.