(Teleborsa) – , società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, ha chiuso il primo semestre 2023 con ricavi lordi a 229,2 milioni di euro, in contrazione rispetto al primo semestre 2022 (-1,9% escludendo l’effetto di Sareb). Il secondo trimestre è stato robusto con ricavi lordi per 127,8 milioni di euro (+8,1% escludendo l’effetto di Sareb). L’EBITDA, escluse le voci non ricorrenti, è diminuito del 4,6% a 79,9 milioni di euro (da 83,7 milioni di euro nel primo semestre 2022), con un aumento del margine di 4,0 p.p., dal 30,9% al 34,9%.
L’utile netto, escluse le voci non ricorrenti, si attesta a 16,9 milioni di euro nel primo semestre 2023, rispetto a un risultato positivo di 23,3 milioni di euro nel primo semestre 2022. Il calo è dovuto principalmente alla diminuzione dell’EBITDA, all’aumento delle spese generali, amministrative e di vendita e alle spese IFRS 16. Includendo le voci non ricorrenti, l’utile netto si attesta a 4,3 milioni di euro (vs 22,3 un anno fa).
Il Portafoglio Gestito (GBV) al 30 giugno 2023 è pari a 120,81 miliardi di euro (stabile nel secondo trimestre del 2023); la diminuzione del GBV del 21,8% su base annua è a causa dell’uscita dal portafoglio Sareb in Spagna (21,1 miliardi di euro) e stabile rispetto alla fine del 2022 e al primo trimestre del 2023. Le collections nel primo semestre 2023 sono in calo del 13,7% rispetto al primo semestre 2022 a causa dell’uscita di Sareb, ma in crescita del 10,3% ex Sareb.
L’indebitamento netto è a 479,0 milioni di euro al 30 giugno 2023 (432,7 milioni di euro al 31 marzo 2023), con leva finanziaria a 2,4x (contro 2,2x al 31 marzo 2023 e 2,3x al 31 luglio).
(Foto: © Veerasak Piyawatanakul)