(Teleborsa) – Lo stress test 2023 sulle banche dell’eurozona, condotto dalla BCE in coordinamento con l’Autorità bancaria europea (EBA), ha mostrato che gli istituti “sono in condizioni ragionevolmente buone” e “sarebbero abbastanza forti da resistere a una grave recessione economica”. Quindi, la politica macroprudenziale “dovrebbe concentrarsi sul mantenimento della resilienza del settore bancario“. Lo ha affermato Luis de Guindos, vicepresidente della Banca centrale europea (BCE), in un post sul blog dell’istituzione di Francoforte.
“Dovremmo garantire che le riserve di capitale macroprudenziali esistenti non vengano rilasciate – ha spiegato – Aumenti mirati delle riserve di capitale potrebbero ancora essere presi in considerazione in alcuni paesi con vulnerabilità, purché il rischio di prociclicità rimanga basso”.
Secondo de Guindos, la constatazione che i settori bancari di alcuni paesi subirebbero perdite sostanziali e diffuse se lo scenario avverso dovesse concretizzarsi aggiunge informazioni rilevanti a queste discussioni: “Dal punto di vista della stabilità finanziaria, il capitale non dovrebbe fuoriuscire dal sistema e le banche dovrebbero mantenere un approccio prudente alla distribuzione dei dividendi“.
Nella situazione in cui lo scenario avverso dovesse concretizzarsi, “un rilascio della riserva sarebbe giustificato se si verificassero perdite diffuse e vi fosse un restringimento dell’offerta di credito a causa di vincoli di capitale”. Inoltre, l’economista spagnolo ha sostenuto che “le riserve accumulate dopo la pandemia potrebbero essere rilasciate, il che aiuterebbe le banche ad assorbire le perdite pur continuando a fornire servizi chiave all’economia”.
Nella sua analisi dei risultati dello stress test, de Guindos ha osservato che “alcune banche sembravano cavarsela meglio di altre nello scenario avverso. Ciò è dovuto a diversi fattori che sono fondamentali per superare lo shock grave e inaspettato. Ad esempio: la loro capacità di generare reddito, che dipende dalle loro strutture di asset liability management e repricing; la loro minore dipendenza dal finanziamento wholesale, che è più costoso in uno scenario di stress; la loro cost efficiency che svolge un ruolo importante nel mitigare gli effetti negativi del contesto inflazionistico proiettato nello scenario avverso; e, infine, le loro strategie di copertura dal rischio di tasso e di spread creditizio che sono diventate più efficaci dall’ultimo stress test”.