(Teleborsa) – L’ex Presidente americano Donald Trump è stato incriminato anche per l’assalto al Congresso avvenuto il 6 gennaio 2021. Si tratta della terza incriminazione dopo quella per i documenti top secret nascosti nella residenza di Mar-a-Lago e l’accusa di aver pagato il silenzio della pornostar Stormy Daniels con i fondi della campagna elettorale.
Trump è stato incriminato per l’assalto a Capitol Hill da un gran giurì federale, chiamato ad esaminare le prove dal procuratore federale Jack Smith. “Un assalto alla democrazia americana senza precedenti” lo ha definito il Procuratore in una conferenza stampa, auspicando “un processo rapido”.
Trump sarà chiamato a comparire dinanzi al giudice giovedì assieme ad altri sei imputati, che secondo la Cnn sarebbero i suoi ex avvocati, citati dal giudice per aver supportato l’ex Presidente nel tentativo di ribaltare l’esito delle elezioni del 2020, poi sfociato nell’assalto del Campidoglio a inizio 2021. Quattro i capi d’accusa contro il tycoon: cospirazione, frode, attentato alla costituzione, ostacolo alla giustizia.
Trump già sapeva della sua incriminazione ed aveva commentato la notizia su Truth, affermando “ho sentito che il pazzo Jack Smith, per interferire nelle elezioni, emetterà un’altra falsa incriminazione nei miei confronti”. “Vogliono un’altra falsa incriminazione contro di me – ha proseguito l’ex Presidente – il giorno dopo che lo scandalo di Joe Biden, uno dei maggiori della storia americana, è esploso in Congresso. Un Paese in declino”. Un riferimento alla testimonianza di un ex socio contro Hunter Biden, figlio dell’attuale Presidente, accusato di violazione fiscale e possesso illegale di armi da fuoco.