(Teleborsa) – Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha deciso di imporre nuove sanzioni con l’obiettivo di “ostacolare la Russia nel suo sforzo bellico contro l’Ucraina“. In particolare, le misure prese oggi dall’amministrazione Biden contro circa 120 tra persone ed entità puntano a “inibire l’accesso della Russia ai prodotti che supportano i suoi sforzi militari e bellici; ridurre le entrate della Russia dal settore metallurgico e minerario; minare le sue future capacità energetiche; degradare l’accesso della Russia al sistema finanziario internazionale; e affamare la Russia della tecnologia prodotta dal G7 necessaria per i suoi settori tecnologico, aerospaziale e della difesa”, si legge in una nota del Dipartimento del Tesoro.
“Le azioni di oggi rappresentano un altro passo nei nostri sforzi per limitare le capacità militari della Russia, il suo accesso alle forniture sul campo di battaglia e i suoi profitti economici”, ha dichiarato il vice segretario al Tesoro, Wally Adeyemo –. Finché la Russia continuerà a condurre la sua guerra non provocata e brutale contro l’Ucraina, imporremo sanzioni per privare la Russia della tecnologia di cui ha bisogno e interrompere la capacità di rifornimento dell’industria russa delle armi”.
Le sanzioni sono solo una parte degli sforzi del governo degli Stati Uniti per fermare l’approvvigionamento russo di beni e tecnologia critici. Gli Stati Uniti stanno lavorando con i governi partner e il settore privato per identificare e interrompere le reti di evasione e le azioni intraprese oggi completano questi sforzi condivisi. “Pur collaborando con i partner – prosegue la nota –, il Tesoro utilizzerà tutti gli strumenti disponibili, comprese le sanzioni, per impedire alla Russia di acquisire la tecnologia sensibile di cui ha bisogno per continuare la sua guerra su vasta scala contro l’Ucraina”.
Il Dipartimento del Tesoro ha in particolare denunciato l’utilizzo da parte della Russia di entità con sede nella Repubblica del Kirghizistan per acquisire tecnologia a duplice uso. “Le entità con sede nella Repubblica del Kirghizistan sono state frequenti esportatrici di componenti elettronici controllati e altre tecnologie in Russia da quando la Russia ha iniziato la sua invasione su vasta scala dell’Ucraina – precisa la nota –. Alcune di queste spedizioni hanno successivamente fornito beni sensibili a duplice uso a soggetti del settore della difesa russo”.