(Teleborsa) – La Commissione europea ha deciso in data odierna di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea per non aver posto fine alla discriminazione nei confronti dei docenti stranieri (in inglese lecturers). Secondo l’esecutivo UE, l’Italia non applica adeguatamente le norme di diritto interno che attuano le disposizioni UE in materia di libera circolazione dei lavoratori.
Sebbene la legge italiana preveda un regime accettabile per la cosiddetta ricostruzione della carriera dei lettori stranieri nelle università italiane, la maggior parte degli atenei italiani non ha adottato le misure necessarie per una corretta ricostruzione della carriera dei lettori.
Ciò comprende l’adeguamento della retribuzione, dell’anzianità e delle corrispondenti prestazioni sociali a quelli di un ricercatore con un contratto a tempo parziale, come pure il diritto al versamento degli arretrati a decorrere dall’inizio del rapporto di lavoro: di conseguenza, la maggior parte dei lettori stranieri non ha ancora ricevuto il denaro e le prestazioni cui ha diritto.
La Commissione ha avviato la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia nel 2021 e vi ha dato seguito con un parere motivato nel gennaio 2023. Nonostante le norme della legislazione nazionale italiana e la sentenza della Corte, i lettori stranieri continuano a essere discriminati: la Commissione ha pertanto deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’UE.