(Teleborsa) – Prosegue lo scambio di accuse tra Russia e Ucraina intorno alla centrale di Zaporizhzhia. Secondo i media ucraini i russi, che mantengono cinque dei sei reattori della centrale nucleare di Zaporizhzhia in stato di spegnimento “freddo” e uno “caldo”, intenderebbero portare anche un secondo reattore allo stato caldo. La fonte è l’Ukrainska Pravda che ha citato Energoatom, la società statale ucraina che gestiva l’impianto, ora occupato dalle forze di Mosca e dai tecnici dell’ente russo Rosatom.
“Gli occupanti russi trasferiranno l’unità di potenza n. 4 della centrale nucleare di Zaporizhzhia in uno stato di “spegnimento a caldo”. Allo stesso tempo, deliberatamente non portano il reattore n. 5 allo stato di “spegnimento a freddo”. Ricordando che i russi avrebbero minato l’impianto, Energoatom ha spiegato che con due reattori spenti a caldo, cioè a temperatura molto più elevata, l’acqua dal bacino idrico che alimenta il raffreddamento esterno dei reattori potrebbe non bastare più, aumentando quindi la minaccia di un incidente. “Rendendosi conto delle conseguenze di tali azioni, la scorsa settimana una parte dei lavoratori della centrale nucleare di Zaporizhzhia ha lasciato l’impianto, non volendo partecipare ai piani dei russi”, ha denunciato Energoatom.
Intanto Sergey Kirienko, primo vice capo dell’amministrazione russa, ha visitato oggi la centrale nucleare di Zaporizhzhia (Znpp), assieme a Yevgenii Balitskyi, capo dell’amministrazione filorussa dell’oblast di Zaporizhzhia. Lo riferisce il canale Telegram dell’occupazione russa della centrale nucleare, scrivendo che Kirienko si è assicurato che “la centrale lavora normalmente, non vi sono violazioni dei limiti di sicurezza”. Intanto un dipendente della centrale nucleare, intervistato dall’emittente ucraina Suspilne, ha dichiarato che i russi hanno minato l’impianto i primi giorni dell’occupazione, all’inizio dell’invasione dell’anno scorso e che da allora non vi sono stati grandi cambiamenti.
“La centrale è stata minata sin dalle prime settimane dell’occupazione, non capisco perché ora ci sia il panico. Forse è per attirare l’attenzione sulla Znpp, specie mentre è in corso il lavoro per liberare il sud dell’Ucraina. Forse dopo l’esplosione della diga di Kakhovka, nessuno sa cosa aspettarsi”, ha spiegato l’intervistato.
Nei giorni scorsi i vertici ucraini, compreso il presidente Volodymyr Zelensky, hanno lanciato l’allarme sulla possibilità che gli occupanti russi facciano esplodere ordigni nella Znpp. Mosca ha ritorto l’accusa contro Kiev, parlando di possibile provocazione ucraina.