(Teleborsa) – La vicenda Eurovita è “del tutto nuova per l’Italia” e “ha richiesto un coordinamento serrato e lunghe, non facili trattative tra molti soggetti”, ma “ora contiamo che le parti interessate, raggiunto l’accordo, procedano speditamente con la sua attuazione, in modo da normalizzare la gestione dei rapporti assicurativi nel tempo più breve possibile e rispondere alle attese degli assicurati”. Lo ha affermato il presidente dell’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), Luigi Federico Signorini, all’assemblea dell’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici).
“Le misure che l’Istituto ha adottato hanno facilitato l’individuazione di una soluzione di mercato, proteggendo gli assicurati e mantenendo la stabilità del sistema – ha spiegato – Gli organi della procedura hanno svolto il proprio compito con professionalità e spirito di iniziativa. Le banche distributrici hanno preso atto con realismo della complessa situazione e hanno operato di conseguenza, accettando qualche non irrilevante sacrificio“.
Signorini ha poi detto che “siamo grati alle compagnie assicurative e alle altre banche che sono intervenute in modo costruttivo, dando un segnale come chiedevamo, e agendo nella consapevolezza dell’interesse proprio e dei propri azionisti, inteso bene, con lo sguardo saggiamente volto al futuro”.
Secondo il numero uno dell’IVASS, chiusa questa vicenda, “sarà bene por mano a interventi per affrontare, pro futuro, le questioni a cui ho già accennato il 19 giugno, e principalmente: rivedere il complesso delle norme che regolano la materia delle polizze a rendimento garantito riscattabili a valori predeterminati; considerare l’introduzione di un fondo di garanzia”.
Entrambe le materie “richiedono una riflessione approfondita, che tenga nella dovuta considerazione l’esperienza di altri paesi europei. Occorre un sistema che sia sostenibile e stabilisca incentivi corretti, contemperando rischi di stabilità, moral hazard e costi sociali complessivi”.