(Teleborsa) – L’assemblea dei soci di TPER, la principale azienda di trasporto pubblico locale dell’Emilia-Romagna, ha approvato il bilancio 2022, che si è chiuso con 1,7 milioni di euro di utile (in flessione rispetto al 2021) a fronte di 219 milioni di ricavi. Il risultato, spiega la società, è stato raggiounto grazie alla stabilità aziendale, alla prudente gestione, alle competenze aziendali sviluppate per attuare programmi a breve e a lungo termine, oltre che all’importante contributo dei ristori, erogati a parziale compensazione delle criticità derivanti dalla pandemia e ai rincari energetici (14 milioni per mancati introiti causa Covid e 1,8 milioni per aumento carburanti).
In flessione anche il bilancio consolidato a livello di gruppo, che registra un utile pari a 1,6 milioni. Il risultato registra una parziale ripresa della domanda che ha raggiunto quota 126 milioni di passeggeri, in crescita di 19 milioni rispetto al 2021. Sono tuttavia numeri ancora lontani da quelli del 2019 (-17%) e le aspettative di ripresa risultano legate a un quadro di generale incertezza sulla riorganizzazione delle attività lavorative post-pandemia e alle politiche incentivanti il trasporto pubblico.
Il gruppo ha rispettato il piano assunzioni (206 nuove risorse) che porta a 2.345 il totale dei dipendenti, il 96% dei quali a tempo indeterminato. Davanti all’assemblea dei soci, ha anche confermato i propri impegni con riferimento agli investimenti in atto per un valore di oltre 230 milioni di euro, che si inseriscono nel piano 2023-2026 di 430 milioni di euro complessivi destinati al rinnovo del parco veicolare con 583 nuovi mezzi, pari a circa il 49% della flotta esistente.
“L’approvazione del bilancio avviene a metà di un 2023 che rimane carico di incertezze e criticità da affrontare – ha commentato la presidente Giuseppina Gualtieri – Dal punto di vista generale permane una fragilità economico-finanziaria del settore a causa del permanere di costi elevati e di un difficile recupero della domanda, peraltro in un contesto in cui gli obiettivi delle politiche pubbliche prevedono invece un aumento della quota modale del trasporto pubblico rispetto al trasporto privato”.
“Queste condizioni critiche, collegate al possibile venir meno di adeguate risorse nazionali inerenti ristori per mancati ricavi e per aumento costi, sono un tema che non può essere sottovalutato – ha aggiunto – A ciò si aggiunge una questione rilevante e nuova che caratterizza tutto il settore: la difficoltà di reperimento di personale di guida e di personale tecnico che sta portando alla necessità di interventi e di specifiche policy in cui TPER è già attivamente impegnata”.