(Teleborsa) – Dopo oltre 50 miliardi di euro di mancati ricavi e oltre 20 miliardi di euro di perdite accumulate dal 2019, gli aeroporti europei sono tornati in attivo lo scorso anno, registrando un utile netto di 6,4 miliardi di euro. Sono alcuni dei dati forniti del direttore generale di ACI EUROPE, Olivier Jankovec, nel suo discorso annuale sullo stato dell’industria che oggi ha aperto il 33° Congresso annuale e Assemblea generale a Barcellona con un messaggio di positività tanto necessario.
Questa performance è stata raggiunta in un contesto in cui i volumi di passeggeri sono rimasti ancora del 21% al di sotto dei livelli pre-pandemia (2019). I risultati sono stati guidati principalmente dagli aeroporti che hanno offerto efficienze in termini di costi nonostante le pressioni inflazionistiche senza precedenti e il taglio significativo degli investimenti, con una spesa in conto capitale in calo di -5,5 miliardi di euro. Un altro fattore chiave che ha contribuito è stata la collaborazione degli aeroporti con i loro partner commerciali per cogliere lo slancio della spesa dei consumatori per aumentare i loro ricavi non aeronautici, in particolare dalle attività di vendita al dettaglio e di cibo e bevande.
Il presidente di ACI EUROPE Javier Marín ha invece fornito oggi un’analisi risoluta sulle attuali sfide politiche e normative affrontate dagli aeroporti europei mentre costruiscono un’industria resiliente e sostenibile per il futuro. Al 33° Congresso annuale e Assemblea generale dell’associazione, tenutosi quest’anno in collaborazione con l’organizzazione gemella ACI World a Barcellona, ????Marín ha parlato con franchezza delle questioni chiave della decarbonizzazione dell’aviazione, della generazione di entrate e degli slot aeroportuali.
“Dobbiamo assolutamente aumentare la produzione di SAF in Europa e colmare il divario di prezzo con i carburanti convenzionali. Ciò richiede un sostegno concreto e attuabile al di là di quanto attualmente inteso a controbilanciare l’approccio molto efficace degli Stati Uniti di agevolazioni fiscali multiple. Ciò implica garantire che i SAF siano designati come “tecnologia strategica net zero” ai sensi della legge UE Net Zero Industry Act e beneficino del relativo supporto normativo. Ciò significa anche che gli Stati europei devono lavorare con urgenza alla loro strategia nazionale di approvvigionamento SAF insieme all’industria e fornire un sostegno finanziario diretto”, ha sottolineato il presidente di ACI EUROPE.
ACI EUROPE ha inoltre annunciato oggi un impegno rinnovato e rafforzato per l’azzeramento delle emissioni nette di carbonio con più aeroporti europei che mai impegnati a raggiungere la decarbonizzazione delle emissioni sotto il loro controllo entro il 2050. Gli aeroporti impegnati hanno superato quota 300 in tutta Europa, più di 50 gli aeroporti che hanno aderito per la prima volta. Inoltre sono più di 130 gli aeroporti già pronti a decarbonizzare completamente le emissioni sotto il loro controllo entro il 2030 o prima. Oltre ai SAF, Marin ha osservato: “Il raggiungimento dell’azzeramento netto comporterà un costo aggiuntivo netto di oltre 820 miliardi di euro per l’aviazione europea: questo è un costo che nessun settore può sostenere da solo”.