(Teleborsa) – È durata circa tre ore la prima riunione del Tavolo tecnico convocato da Palazzo Chigi per discutere della riforma delle concessioni balneari e affrontare il tema della mappatura delle coste italiane alla presenza dei rappresentanti di ministeri competenti, Regioni e associazioni di categoria. La costituzione del Tavolo era stata prevista nel decreto ‘milleproroghe’, rimasta nel cassetto fino ad ora.
Prossima riunione il 4 luglio con l’obiettivo di rispondere all’Europa che ha avviato la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia proprio per la mancata applicazione della direttiva Bolkenstein sulle concessioni balneari che fino ad oggi sono state sempre prorogate senza procedere con assegnazione attraverso gare.
La mappatura delle coste per risalire allo stato delle concessioni demianiali è il passo fondamentale per capire se si è in presenza di scarsità della ‘risorsa naturale’, ossia i tratti di spiaggia da poter mettere a gare per nuove concessioni, oppure se c’è adeguata disponibilità. In questo caso i tratti di spiaggia ‘liberi’ da concessioni potrebbero essere messi a gara, come chiedono le istituzioni europee, e le concessioni in essere potrebbero rimanere in capo agli attuali gestori. Questa, almeno, sarebbe l’intenzione del governo per regolarizzare la sua posizione con Bruxelles e allo stesso tempo venire incontro alle richieste degli operatori del settore. Oggi al Tavolo tecnico è stato deciso di partire dall’esame della mappatura esistente presso il Sid (sistema informativo del Demanio), per poi definire criteri e parametri per capire se ci sia o meno scarsità della risorsa naturale. Le attuali concessioni, secondo una sentenza del Consiglio di Stato, non possono andare oltre dicembre 2023. Intanto, molti Comuni si stanno organizzando per indire le gare. Tuttavia, nel decreto milleproroghe è stata inserita una norma secondo cui si può arrivare a dicembre 2024 per consentire il completamento della mappatura.
Acquisire in tempi brevi, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) che gestisce il sistema informative del demanio marittimo (Sid), tutti i dati relativi alle concessioni marittime, quindi definire i criteri per stabilire la sussistenza della cosiddetta ‘risorsa naturale’, ossia i tratti di costa non occupati da concessioni. Questa, si legge in una lettera inviata al segretariato generale della Presidenza del Consiglio, le istanze che tre associazioni degli operatori balnerari (Assobalneari, Assomarinas e Confindustria nautica), hanno portato alla prima riunione del Tavolo tecnico, che si è costituito per rivedere il sistema delle procedure per le concessioni e renderlo conforme alla direttiva Bolkenstein. C’è l’esigenza, si legge nella lettera, di “evitare ulteriori rilievi della Commissione europea e di acquisire dal Mit il prima possibile i dati necessari”