(Teleborsa) – Il sistema bancario ha attraversato profondi cambiamenti nel corso degli anni, “che ne hanno in parte aumentato la capacità di sostenere eventi avversi, ma hanno anche aumentato sensibilmente il profilo di rischio complessivo e l’interconnessione tra i vari comparti dell’ecosistema finanziario”. Inoltre, le recenti situazioni di crisi “confermano l’esistenza di una situazione strutturale di incertezza e l’esigenza di approfondire, in maniera prudente e consapevole, le lezioni che possiamo apprendere per migliorare ulteriormente la resilienza del sistema, la regolamentazione e l’attività di vigilanza”. Lo ha affermato Giuseppe Siani, Capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia, al convegno ABI “Supervision, Risks and Profitability 2023”.
Tra gli esempi di interconnessioni da monitorare, è stato citato il caso del derisking della banche italiane, che negli ultimi anni hanno ceduto stock ingenti di NPL a intermediari anche non bancari operanti nel mercato secondario dei crediti deteriorati.
Parlando delle lezioni emerse dalle recenti turbolenze bancarie, c’è il fatto che “anche le banche relativamente piccole possono causare stress di rilevante impatto nei mercati finanziari”, ha spiegato l’esperto, e “l’applicazione del principio di proporzionalità dovrà quindi necessariamente tenere conto di quanto accaduto, avendo a mente i limiti posti dai rischi idiosincratici e dalle interconnessioni di sistema”.
Secondo il funzionario di Bankitalia, c’è quindi l’esigenza di valutare nuovamente il tema della proporzionalità nella regolamentazione, che è stato finora basato in prevalenza sul criterio della dimensione, mentre una crescente ce l’hanno il criterio dell’interconnessione (che aumenta il rischio di contagio anche nel caso di crisi di intermediari di ridotte dimensioni, ma con significative relazioni di business e/o di mercato) e il criterio dell’analogia (a causa del quale situazioni di crisi possono propagarsi sulla base di similitudini tra modelli di business, reali o solo percepite).
Va inoltre ribadita “l’importanza di applicare le regole in modo omogeneo, tenuto conto che le lacune e le incongruenze nell’implementazione di regole concordate a livello internazionale, in primis quelle di Basilea, possono generare situazioni di crisi con conseguenze che si ripercuotono a livello globale”.
“Le crisi non si possono evitare – ha detto Siani – ma occorre lavorare per gestirle al meglio, mantenendo un approccio preventivo e anticipatorio nei confronti dei rischi e promuovendo una forte collaborazione tra le diverse aree di competenza all’interno delle autorità e tra le autorità, nazionali e internazionali, adottando sempre più una logica basata sulle funzioni piuttosto che sugli attori”.