(Teleborsa) – Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, è tornato a parlare del Ponte sullo Stretto di Messina e ha ribadito di credere “fortemente in questa infrastruttura”. “Porterà lavoro e ricchezza”, ha dichiarato nel suo intervento a Messina a un’iniziativa della Cisl sul ponte, “per un’organizzazione sindacale dire no è irrispettoso per i propri iscritti” riferendosi a quelle confederazioni sindacali contrarie alla sua realizzazione.
Salvini ha parlato “da vicepresidente del Consiglio cha bisogno di forze sindacali critiche, attente, che stimolano e difendono i diritti dei lavoratori, ma che non si siedono al tavolo avendo già deciso di dire no. Ringrazio la Cisl perché è fondamentale l’apertura mentale. Poi la Cisl dirà dei no laddove sarà utile dal loro punto di vista. Ma se ogni tanto ci scapperà un sì non sarà qualcosa che va contro i diritti dei lavoratori”.
“Il ponte costerà al massimo 13,5 miliardi, così è scritto nel Def – ha proseguito –. Si tratta di una quota massima, conto possa costare molto di meno. A lavori fatti costerà meno della metà di quanto gli italiani hanno pagato il Reddito di cittadinanza, ma con una differenza: il Reddito di cittadinanza non lascia traccia, il Ponte verrà usato da milioni di italiani e turisti”. “L’obiettivo dell’apertura dei cantieri è previsto per l’estate 2024. Oggi è una giornata importante perché nascerà la società Stretto di Messina che avrà l’onore di portare a termine l’opera più green di questo secolo”.
Il leader della Cisl, Luigi Sbarra, ha affermato che il sindacato continua a vivere il progetto sul ponte sullo Stetto come una “straordinaria opportunità, un’occasione storica che ci può assicurare un solido, valido e forte collegamento del nostro sistema Paese con l’Europa e uno sguardo rivolto al Mediterraneo. Una grande prospettiva per il Mezzogiorno e il Paese”.
“Il Paese fa squadra e in questo modo il più è stato fatto. Ormai si parte. C’è piena sinergia con il ministro Salvini che è il ministro del fare e c’è piena intesa con il presidente della Calabria, senza alcun campanilismo. È un momento quasi magico. Rispetto chi è contrario, ma se si continua a essere il Paese del no, non si cresce”, ha dichiarato nel suo intervento il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani. Per l’amministratore delegato di Fs, Luigi Ferraris, il ponte sullo Stretto “si inserisce all’interno di un reticolo fatto di infrastrutture datate che necessitano di nuovi investimenti. La competizione futura si gioca sulla capacità di trasporto. Da questo punto di vista il nostro Paese ha un gap importante da colmare”.
Non sono però mancate le contestazioni. “Non vogliamo il Ponte, ci sono centinaia di cose da fare prima in Sicilia“. In circa 200 hanno infatti protestato di fronte all’imbarco dei traghetti della Rada San Francesco di Messina dove si è svolto l’evento organizzato dalla Cisl. “È tutto un interesse di soldi e business – dicono i manifestanti – la nostra isola è abbandonata e loro pensano ad un’opera inutile”. All’arrivo del ministro delle infrastrutture Matteo Salvini fischi e contestazione da parte degli attivisti “No Ponte”.