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BCE, Lagarde: inflazione di fondo ancora elevata, resistono pressioni sui prezzi

(Teleborsa) – A maggio l’inflazione media nell’area euro ha segnato un rallentamento al 6,1% ma “le pressioni sui prezzi restano forti. L’inflazione al netto di energia e alimentari ha rallentato al 5,3%, dal 5,6% di aprile. Le pressioni sia sull’inflazione totale sia sull’inflazione di fondo continuano a derivare dai passati rincari dell’energia e dalle strozzature nelle catene di approvvigionamenti, che comunque ci si attende si attenuano gradualmente”. È quanto ha rilevato la presidente della BCE, Christine Lagarde, nell’audizione trimestrale al Parlamento europeo.

“Le ultime informazioni disponibili suggeriscono che le pressioni sull’inflazione in fondo restano elevate e che, anche se mostrano alcuni segni di moderazione, non ci sono chiari segnali che l’inflazione di fondo abbia raggiunto il picco massimo”, ha aggiunto.

Lagarde ha poi sottolineato che l’economia dell’eurozona è quasi finita in stallo a inizio 2023. L’attività risulta sostenuta dai cali dei prezzi dell’energia e dall’attenuazione delle strozzature nelle catene di approvvigionamento globali, mentre le politiche economiche continuano a erogare sostegno e imprese e famiglie. Gli indicatori sul clima di fiducia di imprese e famiglie puntano a un livello di attività debole nel secondo trimestre e “vediamo una divergenza tra i settori dell’economia”, ha proseguito.

Il manifatturiero continua a lavorare sullo smaltimento degli ordini accumulati “ma le sue prospettive stanno peggiorando”. Intanto i servizi restano resilienti, in particolare a seguito delle riaperture dopo le restrizioni imposte a motivo del Covid. Lagarde ha ribadito che con l’attenuarsi della crisi sui prezzi energetici i governi dovrebbero ritirare le misure di supporto, per evitare di alimentare pressioni sui prezzi nel medio termine che imporrebbero alla BCE un maggiore inasprimento monetario.

Nell’area euro “non vediamo abbastanza” in termini di rialzo dei tassi dei depositi custoditi dalle banche per conto di famiglie e imprese, ha poi affermato la presidente della Banca Centrale Europea. “Ci piacerebbe che le banche trasmettessero pienamente” i rialzi operati dalla stessa BCE, “non solo sui prestiti alle imprese e alle famiglie, ma anche sui depositi che custodiscono, non solo quelli vincolati a termine ma su tutti. Non vediamo abbastanza in relazione ai depositi”, ha spiegato durante l’audizione. Lagarde ha tuttavia precisato che in questa fase la BCE è focalizzata sulla necessità di alzare i suoi tassi di riferimento in modo da favorire un calo dell’inflazione generale.

Lagarde ha poi affermato che al Consiglio direttivo del 15 giugno, con le previsioni economiche che in quella occasione saranno state aggiornate “avremo più elementi per valutare la forza della trasmissione della nostra politica monetaria“.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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