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Fed, Waller: politica restrittiva più a lungo di quanto atteso dal mercato

(Teleborsa) – “Sia che si misuri l’inflazione utilizzando i prezzi al consumo o la misura preferita dalla Fed della spesa per consumi personali, è ancora troppo alta e quindi il mio lavoro non è finito“. Lo ha affermato Christopher Waller, membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve degli Stati Uniti, ad un evento a San Antonio. “Poiché le condizioni finanziarie non si sono irrigidite in modo significativo, il mercato del lavoro continua ad essere forte e piuttosto teso e l’inflazione è molto al di sopra dell’obiettivo, la politica monetaria deve essere ulteriormente inasprita – ha spiegato – Quanto ancora dipenderà dai dati in arrivo sull’inflazione, sull’economia reale e sull’entità dell’inasprimento delle condizioni del credito”.

Il funzionario della banca centrale statunitense ha sottolineato che “un’altra implicazione della mia prospettiva e dei lenti progressi degli ultimi tempi è che, d’ora in poi, la politica monetaria dovrà rimanere restrittiva per un periodo di tempo considerevole, e più a lungo di quanto previsto dai mercati”.

Sul fronte delle turbolenze del settore bancario, Waller ha detto che – nelle ultime settimane – c’è stata una stabilizzazione dei flussi di depositi e ciò ha permesso ai banchieri centrali di concentrarsi sugli obiettivi macroeconomici di stabilità dei prezzi e massima occupazione al momento di stabilire il tasso ufficiale. In questo contesto, il FOMC ha alzato il tasso di 25 punti base nell’ultima riunione.

“Ciò detto, non è chiaro in che misura lo stress nel sistema bancario peserà sull’attività economica – ha precisato – Se le banche sentono la necessità di adeguare i loro modelli di business o sono incerte sulla stabilità della loro base di depositi o sullo slancio dell’economia, potrebbero inasprire le condizioni del credito e ridurre i prestiti. Condizioni finanziarie più rigide o altre condizioni di prestito probabilmente indurrebbero le famiglie a ridurre la spesa e le imprese a ritirare gli investimenti e le assunzioni, il che contribuirà a riportare l’offerta e la domanda in un migliore equilibrio e a ridurre l’inflazione verso il nostro obiettivo del 2%”.

“A parità di condizioni, un significativo inasprimento delle condizioni creditizie potrebbe ovviare alla necessità di un ulteriore inasprimento della politica monetaria, ma dare un giudizio del genere è difficile, soprattutto in tempo reale”, ha sottolineato.

(Foto: @ Shutterstock)


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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